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120 | MOLTO STREPITO PER NULLA |
Leon. Riapri tu gli occhi?
Il Frate. Sì; e perchè nol dovrebbe?
Leon. Perchè? Ogni cosa della terra non grida essa vergogna sopra di lei? Può ella negare un delitto che il suo sangue dichiara? Oh! non tornare in vita, Ero, richiudi gii occhi. Perocchè se potessi pensare che tu non dovessi in breve morire, se credessi in te il principio della vita più forte, che il sentimento della tua onta, io stesso, venendo in soccorso de’ tuoi rimorsi, mi udrei a loro per recidere il filo della tua esistenza. — Oimè! ed io mi affliggevo per non avere che una figlia..... e rimproverava la natura d’essere stata troppo avara per me nella distribuzione de’ suoi doni! Ma troppo è una figlia! Perchè ebbi io una figlia? Perchè fosti tu mai amabile a’ miei occhi? Perchè con mano pia non raccolsi io piuttosto su la mia porta e non adottai la figliuola di qualche mendico? Se ella si fosse così contaminata e tuffata nel disonore, avrei potuto consolarmene, dicendo: «non è parte di me; tal vergogna procede da un sangue sconosciuto». Ma la figlia, la figlia mia, ella che tanto amavo, che laudavo continuamente; mia figlia di cui ero così superbo, che obbliando me stesso, non mi tenevo più in conto di nulla, e non mi gloriavo che in lei... Oh! ed ella è caduta in un tale abisso di fango, che tutti i flutti dell’oceano non potrebbero detergerla, nè tutto il sale ch’esso racchiude impedire la corruzione della sua carne contaminata.
Ben. Signore, signore, calmatevi: per me son sì impetrito dallo stupore che non so che dirmi.
Beat. Sulla salute della mia anima! mia cugina fu calunniata.
Ben. Signora, dividevate voi il suo letto la notte scorsa?
Beat. No, lo confesso, sebbene da dodici mesi ciò facessi.
Leon. Onta, onta confermata! La spaventosa convinzione che stampata avea già su di me una mano di ferro, s’incide anche più profondamente: due principi vorrebbero forse mentire? Claudio avrebbe egli detto il falso, egli a cui costei fu tanto cara, che parlando del suo fallo, spandeva torrenti di lagrime? Allontanatevi da lei; lasciatela morire.
Il Frate. Ascoltatemi un momento. Io non ho mantenuto per tanto tempo il silenzio, e non ho lasciato un libero corso a questa scena di sventura, che per osservare questa fanciulla, ed ho veduto mille volte il rossore salire sul di lei volto, e dissiparsi tosto sotto la bianchezza pura di un’angelica innocenza. Un fuoco splendido scintillò ne’ suoi occhi, come per distruggere i sospetti che i principi gettavano sulla sua virginea castità. Trattatemi da