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ATTO QUARTO | 119 |
Leon. (a Ero)Io te l’impongo come mia figlia.
Ero. Oh Dio proteggimi! Come sono attorniata di nemici! A che vengo io obbligata?
Claud. A mostrarvi degna del vostro nome.
Ero. Questo nome non è egli Ero? Chi può oscurare tal nome con un giusto rimprovero?
Claud. Ero stessa può con una parola annientare la virtù di Ero. Qual uomo stava parlando con voi la notte scorsa, alla vostra finestra, fra mezzanotte e un’ora? Se casta siete, rispondete a tal dimanda.
Ero. A quell’ora, signore, io non parlava con alcuno.
D. Pedro. Il titolo dunque di vergine non è più vostro. Mi duole, Leonato, di dover ciò dire: ma sull’onor mio, io, mio fratello e questo oltraggiato conte l’abbiam veduta e intesa la notte scorsa. All’ora che abbiam menzionata ella parlava dal suo cerone con un vil mariuolo, che con impudente franchezza confessava di averla mille volte posseduta.
D. Gio. Le colpe sue sono tali da non potersi dichiarare, e la lingua non ha espressioni abbastanza velate per descriverle senza scandalo, o per farle sospettare. Mi duole adunque, bella fanciulla, delle vostre pecche notturne.
Claud. Oh Ero! qual prodigio non saresti tu stata, se la metà delle grazie e delle virtù che splendono sui tuoi lineamenti, fossero state nel tuo cuore! Ma addio! troppo vile... e troppo bella... addio fanciulla divina e pura agli occhi, ma impara ed empia nell’anima! Tu sarai cagione ch’io chiuderò tutte le porte del mio cuore all’amore, e che il sospetto veglierà sospeso sulle mie pupille, per iscrutare il male nella beltà; nè mai più la beltà troverà grazia al mio cospetto.
Leon. Di tutti i vostri pugnali non ve n’ha alcuno che abbia una punta per me? (Ero sviene)
Beat. Oimè, cara cugina! Voi soccombete!
D. Gio. Venite, ritiriamoci: le sue colpe svelate le han tolto i sensi. (esce con Don Pedro e Claudio)
Ben. Come sta ella?
Beat. È morta, io credo;... aiutatemi, zio;... Ero! Ero!... Zio! Signor Benedick... Buon padre!
Leon. Oh destino, non ritirare la tua grave mano da lei! La morte è il velo più propizio che possa desiderarsi per la sua vergogna.
Beat. Cugina; cugina Ero!
Il Frate. Riconfortatevi, donzella.