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116 | MOLTO STREPITO PER NULLA |
Leon. In fatti, vicino, ei vi sta molto sotto.
Dog. Doni che Dio dà.
Leon. Bisogna che vi lasci.
Dog. Una parola, signore; la nostra guardia ha preso davvero due aspiciose persone, e vogliamo che siano esaminate questa mattina dinanzi a Vostra Signoria.
Leon. Esaminatele voi stessi, e rimettetemi il vostro rapporto; ho troppa fretta ora, come capirete.
Dog. Cotesto basterà.
Leon. Bevete un po’ di vino prima d’andarvene; e state lieti.
(entra un Messaggiere)
Mess. Signore, siete aspettato per dar vostra figlia al suo sposo.
Leon. Son pronto a seguirvi
(esce col Mess.)
Dog. Va, buon amico; va, trova Francesco Carbone, e digli di portare nella carcere penna e calamaio; dobbiamo esaminare quei due malfattori.
Verg. E lo dobbiamo far saviamente.
Dog. Non saremo avari di spirito, te ne fo fede; vi è qui (toccandosi la fronte) qualche cosa che saprà ben portarli in contumacia: abbiate soltanto un dotto scrittore per vergare la vostra scomunicazione e raggiungetemi alla Torre.
(escono)