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ATTO TERZO 41


Alen. L’Inglese sarebbe per sempre cacciato da questa terra, nè vi serberebbe pure una contea.

Pul. Sarete testimonii del modo con cui riescirò al bramato intento, (si odono tamburi) Udite? dal suono di questi tamburi potete argomentare che l’esercito inglese marcia verso Parigi. (una marcia inglese. Entrano e passano a gran distanza Talbot e il suo esercito) Ecco Talbot che procede a bandiere spiegate con tutte le sue schiere inglesi. (marcia francese. Entra il Duca di Borgogna coi suoi) Alla retroguardia viene il duca di Borgogna; e la fortuna ci asseconda facendolo rimanere così lungi dagli altri. Suonate a parlamento; c’intratterremo con lui.

(si ode la chiamata)

Car. Un parlamento col duca di Borgogna.

Bor. Chi chiede un parlamento con Borgogna?

Pul. Il principe Carlo di Francia, tuo compatriota.

Bor. Che mi dici tu, Carlo? sii breve; debbo partire.

Car. Parla, Pulcella; e affascinato colle tue parole.

Pul. Prode Borgogna, cara speranza di Francia! concedi a una tua umile ancella di favellarti.

Bor. Parla; ma breve.

Pul. Guarda il tuo paese, contempla la fertile Francia; mira le sue campagne e le sue città mutilate dagli strazi di un nemico crudele; mira la tua patria con quell’occhio di tenerezza con cui una madre guarda il suo bambino in culla moribondo, e vicino a chiuder gli occhi per sempre. Vedi, vedi i mali che consumano questa terra. Vedi i dolori, le piaghe con cui la tua mano snaturata ha squarciato il suo seno infelice! Ah rivolgi altrove il ferro della tua spada: abbatti coloro che ti offendono, nè ferir quelli che ti amano. Una sola goccia del sangue della tua patria dovrebbe causarti maggiori affanni che flutti di sangue straniero. Placa tal sangue colle tue lagrime, e blandisci ai guai del paese che ti diè vita.

Bor. O essa mi ammaliò colle sue parole, o perduta ho di subito la mia tempera naturale.

Pul. Tutta la Francia e i suoi figli stupiscono di te, e dubitano de’ natali tuoi. A qual popolo ti sei tu conlegato? A un popolo perverso, che non ti sarà fedele che finchè duri il suo bisogno. Allorchè Talbot avrà soggiogata la Francia e ti avrà fatto servire da strumento a’ suoi furori; dimmi, qual altro fuorchè Enrico sarà qui re, e qual parte toccherà a te se non quella del proscritto fuggitivo? Rammenta quel che ora obblii, e ciò valga a convincerti. Il duca d’Orléans non era tao nemico? Non era prigioniero