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97 | ATTO SECONDO |
glia per ammirare una buona armatura; ed ora vigilerebbe dieci notti per meditare sulla foggia di un abito nuovo. Ei soleva parlare semplicemente e andar dritto al suo scopo come un onesto uomo e un soldato; e adesso è divenuto purista, e le sue frasi somigliano a un bizzarro banchetto composto di vivande ricercatissime. Potrebbe egli avvenire che, vedendo gli oggetti come li veggo, io giungessi a mutarmi così? Non so che dirne, ma credo di no. Io non giurerei che in un bel mattino l’amore non potesse trasformarmi in un’ostrica; ma giurerei che prima ch’egli avesse fatta un’ostrica di me, ei non mi renderebbe mai uno sciocco simile al conte. Se una donna è bella, non per ciò io perdo la ragione; se un’altra è virtuosa, non per ciò impazzisco; se un’altra ha buon ingegno, non per questo io smarrisco il mio, e purchè io non vegga una donna posseditrice di tutte le grazie, alcuna di esse non otterrà le mie. Tal donna dovrà esser ricca, ciò è sicuro; saggia, o io non la vorrò; virtuosa, o non chiederò mai la sua mano; bella, o non la guarderò mai in viso; dolce, o non le dirò mai di avvicinarsi a me; nobile, o non le offrirò mai un ducato; di graziosi colloquii, eccellente maestra di musica, e coi capelli di quel colore che a Dio piacerà. Ma ecco il principe, e con esso messer Amore! Vuo’ nascondermi sotto il pergolato. (si ritira. Entrano Don Pedro, Leonato e Claudio)
D. Pedro. Venite; udrem questa musica?
Claud. Sì, mio buon signore. Come placida è la notte e come ben si accorda con questa armonia!
D. Pedro. Vedete voi dove sia nascosto Benedick?
Claud. Lo veggo, signore: e terminata la musica snideremo la volpe. (entra Baldassare con alcuni suonatori)
D. Pedro. Vieni, Baldassare, vogliam udire di nuovo quella «canzone.
Bald. Oh! mio buon signore, non consentite che una così cattiva voce faccia onta alla musica.
D. Pedro. È sempre prova di molta eccellenza il celare i proprii meriti. Te ne prego, canta, e non voler ch’io dica altro.
Bald. Poichè così volete vi obbedirò: molti amanti indirizzano la loro preghiera a donne che non stimano degne di essi, e a cui nondimeno pregano giurando che le amano.
D. Pedro. Basta; ora canta: o se vuoi parlare di più, fallo colle note.
Bald'. Prima di udir le mie note, notate ciò: è che non ve n’è una che meriti di esser notata. (preludio)
D. Pedro. Signori, state attenti.