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Leon. Ecco le maschere: fate posto, fratello.
(entrano Don Pedro, Claudio, Benedick, Baldassare, Don Giovanni, Boracchio, Margherita, Orsola ed altri mascherati)
D. Pedro. Signora, volete voi passeggiare col vostro amante?
Ero. Purchè passeggiate adagio, guardiate poco e diciate nulla, specialmente quando siamo soli, accetto il vostro braccio.
D. Pedro. Nè accettate la mia compagnia?
Ero. Questo dirovvi a suo tempo.
D. Pedro. E quando sarà il tempo a cui accennate?
Ero. Ciò dipenderà dal vostro viso; perchè Iddio non voglia che il liuto somigli alla custodia.
D. Pedro. La mia maschera è il tetto di Filemone, che nasconde un Dio.
Ero. In tal caso dovrebbe esser di paglia.
D. Pedro. Parlate sommesso, se vi piace, mio amore. (vanno in disparte)
Ben. Vorrei che voi mi amaste.
Marg. Così non vorrei io per amor vostro; perocchè ho molte cattive qualità.
Ben. Ditene una.
Marg. Recito ad alta voce le mie orazioni.
Ben. Vi amo di più; gli ascoltatori possono così gridare: amen.
Marg. Dio mi faccia accoppiare ad un buon danzatore!
Bald. Amen.
Marg. E l’allontani da me allorchè la danza sarà finita! Rispondi, chierico.
Bald. Non vale, il chierico ha ottenuta la sua risposta.
Ors. Io vi conosco abbastanza; voi siete il signor Antonio.
Ant. No, vi dico.
Ors. Vi conosco al movimento della testa.
Ant. Per dirvi il vero, io lo imito.
Ors. Non è possibile imitarlo così bene; ed ecco la sua asciutta mano qual è veramente; siete Antonio, siete Antonio.
Ant. Affè non lo sono.
Ors. Ite, ite; credete ch’io non vi ravvisi al vostro spirito? Può il merito nascondersi tanto? Ve lo ripeto, siete Antonio. Le grazie si rilevano sempre, e qui finisco. (si allontanano)
Beat . Voi non volete dirmi chi ve lo disse?
Ben. No, perdonatemi.
Beat. Nè volete dirmi chi siete?
Ben. No, per ora.