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68 LE ALLEGRE FEMMINE DI WINDSOR


Mis. Page. Oimè! che romore è questo?

Mis. Ford. Il Cielo ci perdoni i nostri peccati.

Fal. Che sarà?

        Mis. Page. Via, via. (corrono via)
        Mis. Ford.

Fal. Credo che il diavolo non vuol vedermi dannato, per tema che il grasso che è in me non dia fuoco all’inferno; altrimenti ei non si interporrebbe sempre così.

(entra sir Ugo Evans vestito da satiro: mistress Quickly e Pistol; Anna Page in abito da regina delle fate seguita da suo frallllo, e da altri trasfigurati tutti come silfi con torcie ecc.).

Quick. Spiriti rossi, grigi, verdi e bianchi, che danzate al lume di luna, e fra le ombre della notte; voi, orfani e figli adottivi dell’eterno destino, cominciate il vostro ufficio, e seguite il folletto che descrive il suo magico circolo.

Pist. Silfi, ascoltate i vostri nomi; tacetevi, aeree essenze. Cricket, tu andrai a Windsor, e dove vedrai fuochi ancora accesi, gente che veglia ancora, ivi pungerai col solleticante tuo artiglio donne, fanciulli, uomini e vecchi: la nostra raggiante regina odia le gozzoviglie.

Fal. Sono spiriti; chiunque loro parla muore: riterrò l’alito e adagierommi: umano occhio non può vedere le loro tregende. (si adagia sul terreno)

Ev. Dov’è Pede? Andate; e dove rinverrete una fanciulll che prima di addormentarsi ha detto tre volte le sue preghiere, profumatele il cervello onde abbia sogni dorati; ma quelli che dormono senza pensare alle loro colpe, quelli pungete, affliggete, cruciate.

Quick. Via, viti al castello di Windsor correte, spiriti, e frugate da per tutto: spandete le fortune in quel sacro asilo onde possa durar finchè dura il mondo, e la regina di regni lungamente onorata. Le stanze tutte di quel venerando ostello imbalsamate con essenze preziose, e fiori celesti: in esse si respiri un’aura sovrumana che attesti ai profani, che quello è seggio di una divinità! E di notte sui prati, danzando in circolo, descrivete il glorioso ordine della giarrettiera su di cui si possa leggere eternamente Honny soit qui mal y pense1. Poscia intuonate cantici gloriosi, e propiziate il trono d’Inghilterra. — Ma prima dell’alba non dimentichiamo la nostra danza intorno alla quercia di Herme il cacciatore.

  1. Motto dell’armi d’Inghilterra.