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40 LE ALLEGRE FEMMINE DI WINDSOR

ciò fatto, correte in fretta verso il luogo del bucato, e cacciatelo nella poltiglia che imbratta la fossa rasente al Tamigi.

Miss. Page. Farete ciò?

Miss. Ford. L’ho detto e ridetto; non abbisognano di altre ripetizioni; ite, e venite quando sarete chiamati. (escono i domestici)

Miss. Page. S’avanza il piccolo Robin. (entra Robin)

Miss. Ford. Ebbene, mio piccolo delatore, quali novelle?

Rob. Il mio padrone sir Gioranni sta alla porta di dietro, mistress Ford, e chiede la vostra compagnia.

Miss. Page. Ditemi, mariuolo, ci siete toì stato fedele?

Rob. Sì, lo giuro. Il mio padrone non sa che siate qui, e mi ha minacciato di pormi per sempre in libertà, se vi dicevo questo suo amore.

Miss. Page. Sei un buon fanciullo, e tal segretezza ti farà guadagnare un bell’abito e belle calze. Vado a nascondermi.

Miss. Ford. Fatelo. — Di’ al tuo padrone che son sola. Mistress Page, ricordatevi della vostra parte. (Rob. esce)

Miss. Page. Non la dimenticherò; se non la compio, fischiatemi. (esce Miss Page)

Miss. Ford. Andate dunque; trarrem diletto dall’indurito peccatore, da quel ventre pieno di vino: gl’insegneremo a distinguer le tortore dalle cornacchie. (entra Falstaff)

Fal. T’ho io trovato, mio celeste gioiello? Ora lasciate ch’io muoia, che sono visse abbastanza: questo è il dì della mia gloria; ho fortunato giorno!

Miss. Ford. Oh dolce sir Giovanni!

Fal. Mistress Ford, non posso esprimere, non so dir quello che sento. Ora m’è forza esternare un desiderio peccaminoso. Vorrei che vostro marito fosse morto: ciò direi in faccia al più grande dei lórdi, creandovi milady.

Miss. Ford. Io vostra sposa, sir Giovanni! Oimè! sarei una sposa ben da compiangere.

Fal. La Corte di Francia me ne mostri un’altra eguale; io veggo come i vostri occhi ecclissino lo splendore dei diamanti: voi avete due sopraccigli arcuati come la luna di maggio; una fronte a cui si addirebbe la pettinatura più lussureggiante, ogni specie di pettinatura veneziana.

Miss. Ford. Una semplice pezzuola, sir Giovanni; alla mia fronte non si conviene null’altro e ciò mi sta male ancora.

Fal. Sei una traditrice a dir così: vuoi far di me un assoluto cortigiano? Il piede che nascondi, con quanta grazia non corone-