Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/437

38 LE ALLEGRE FEMMINE DI WINDSOR


Ford. Ben trovata, mistress Page; dove andate?

Miss. Page. A veder vostra moglie. È essa in casa?

Ford. Sì, ed è tanto infastidita di vedersi sola, che credo che se i vostri mariti fossero morti, vi sposereste insieme.

Miss. Page. Siate certo di ciò; ella ha un altro marito.

Ford. Dove acquistaste questo bel garzone?

Miss. Page. Non potrei dirvi come si chiami quegli a cui serve. Garzone, qual è il nome del cavaliere?

Rob. Sir Giovanni Falstaff.

Ford. Sir Giovanni Falstaff!

Miss. Page. Appunto; non ne potrò mai apprendere il nome. Vi è molta amicizia fra mio marito e lui. — Vostra moglie è dunque in casa?

Ford. Sì, sì, vi è.

Miss. Page. Con licenza, signore. Ardo dal desiderio di vederla.(esce Rob.)

Ford. Ha Page il cervello? ha gli occhi? pensa? Certo dorme; degli occhi non usa. Quel garzone porterebbe una lettera a venti miglia colla sicurezza con cui il cannone manda una palla a dieci passi, e il mio imbelle amico francheggia la inclinazione di sua moglie, dà campo al suo soddisfacimento; talchè essa se ne va ora dalla mia sposa col famiglio di Falstaff di dietro. Oh! odo il vento che annunzia la tempesta. Il servo di Falstaff è con lei! — Ottima trama! Tutto è ordinato; e le nostre consorti ribelli parteciperanno insieme alla dannazione. Or bene, io lo prenderò e torturerò quindi mia moglie per strappare il velo di modestia dall’ipocrita mistress Page, e divulgarne il marito per un sicuro e volente Atteone; a tal acre procedere tatti i vicini plandiranno. (suona l’orologio) La squilla mi dà il segnale e la sicurezza del fatto adonesta le mie indagini. Troverò Falstaff: sarò più lodato che schernito di ciò; poichè è certo che egli è ora sotto il mio tetto. Si vada. (entrano Page, Shallow, Slender, l’Oste, sir Ugo Evans, Cajus e Rugby)

Shall. Ben trovato, messer Ford.

Ford. Ottima compagnia: ho cena a casa, e vi prego di venir con me.

Shall. Convien che me ne dispensiate, messer Ford.

Slen. E me pure, signore; dobbiam pranzare con miss Anna, e non vorrei mancare per tutto l’oro del mondo.

Shall. Abbiam cercato di conchiudere un matrimonio fra Anna e mio cugino Slender: oggi dobbiamo aver la risposta.

Slen. Spero che avrò il vostro assentimento, padre Page.