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Caj. Diable! Rugby..... mio oste della Giarrettiera, non l’ho io aspettato per ucciderio? Non andai io nel luogo indicato?

Ev. Quant’è vero che sono cristiano, questo era il luogo indicato; ne chiamo a testimonio il mio oste.

Ost. Pace, dico, Gallia e Galles, curator d’anima e di corpo.

Caj. Ah, in verità, la cosa è eccellente!

Ost. Pace, dico; ascoltate il vostro oste della Giarrettiera. Son io politico? son io sottile cherco? son io un Machiavelli? Dovrei io perdere il mio dottore? No; ei mi dà le medicine e la salute. Debbo confondere il parroco? il mio prete? il mio sir Ugo? No; ei mi amministra le assoluzioni e le dispense. — Dammi la tua mano terrestre; così..... Tu la tua celeste; bene sta. — Ora, miei figli, debbo dirvi che vi ho ingannati entrambi; ho assegnato ad entrambi nn luogo differente; ma i vostri cuori son fieri; la vostra pelle intatta, e il vino darà termine a tanta contesa. — Venite, datene le vostre spade in pegno: seguitemi, figli di pace, seguitemi, seguitemi.

Shall. Ecco un oste gioviale. Ite, gentiluomini, avanti.

Slen. Oh dolce Anna Page! (esce con Shall., Page e l’Oste)

Caj. Ah! veggo io chiaro? Avrebbe egli fatto due sciocchi di noi?

Ev. Sì, sì; ne ha trattati da fanciulli. Desidero che diveniamo amici, onde ci adopriamo insieme per vendicarci del miscredente, sciagurato, atroce oste della Giarrettiera.

Caj. Pel Cielo! con tutto il cuore; ei mi condusse qui, dandomi speranza di vedervi Anna Page, e in questo ancora mi deluse.....

Ev. Bene, io scioglierò i suoi nodi: venite con me. (escono)

SCENA II.

La strada di Windsor.

Entrano mistress Page e Robin.

Miss. Page. Continuate per la vostra via, bel gentiluomo; solevate star di dietro, ed ora volete farla da guida. Preferite piuttosto il fissare i miei occhi, al guardare le calcagna del vostro padrone?

Rob. Vorrei prima, in verità, andare innanzi a voi come uomo che seguirlo come nano.

Miss. Page. Oh! siete un fanciullo adulatore; veggo che diverrete un cortigiano. (entra Ford)