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ATTO SECONDO 31


Fal. Oh signore!

Ford. Credetelo, e voi ben lo sapete. Eccovi danaro: spendetelo, spendetelo; spendetene di più; spendete tutto quello ch’io ho; soltanto datemi in cambio di esso quel tanto di tempo vostro che occorrerà, per porre assedio all’onestà di questa monna Ford; usate delle vostre arti, vincetela; se v’è un uomo che lo possa fare, siete voi.

Fal. Sarebbe un mezzo di guarirvi dal vostro amore, l’impadronirmi di quella che voi amate? Farmi scegliate rimedi ben strani.

Ford. Oh intendete la mia astuzia! Quella donna fa tanta pompa dei suoi principii d’onore, che la mia folle anima non osava avvicinarsele, ed essa sembrava troppo lucida al mio sguardo; ma se potessi andare a lei con qualche prova in mano, i miei desiderii avrebbero argomento saldissimo per essere apprezzati; e la potrei forzare fra le sue stesse trincee di riputazione, d’onore, di fede coniugale, e di mille altre sue difese, che ora mi paiono troppo forti per essere atterrate. Che dite di ciò, sir Giovanni?

Fal. Messer Brook, profitterò prima arditamente del vostro danaro: poscia datemi la mano; quindi, quant’è vero che sono un gentiluomo, potrete, se vi piace, godere madonna Ford.

Ford. Oh buon signore!

Fal. Messer Brook, vi dico che lo potrete.

Ford. Non risparmiate il danaro, sir Giovanni, nol risparmiate.

Fal. Otterrete madonna Ford, siatene certo. Posso confidarvelo: ho un ritrovo con lei, e questo ad istanza sua. La sua confidente esciva appunto quando voi siete entrato. Contate su di me: debbo essere da lei fra le dieci e le undici, perocchè a quell’ora il maledetto marito gelosissimo sarà fuori. Tornate da me questa sera; saprete come vanno i negozii.

Ford. Son lieto della vostra conoscenza. Conoscete voi Ford, signore?

Fal. Appiccatelo quel miserabile caprone! Nol conosco; nondimeno gli fo torto chiamandolo miserabile. Si dice che il geloso possegga monti d’oro, lo che accresce a cento doppi i pregi di sua moglie. Io userò di lei come di chiave dello scrigno del malandrino; questa sarà la mia messe.

Ford. Vorrei che conosceste Ford, signore, onde poteste evitarlo vedendolo.

Fal. Appiccatelo il dannato usuraio! Vuo’ atterrirlo; vuo’ tenerlo al guinzaglio col mio bastone che sospenderò come meteora fra le corna dell’animale. Messer Brook, vedrete se mano-