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ATTO PRIMO 15


Fal. Bardolfo, seguilo; il mestiere dell’oste è buono: con un vecchio mantello si fa una giubba nuova: da uno scudiere decrepito si può trarre un eccellente mozzo: va; e addio.

Bard. È la vita che sempre desiderai, e in essa farò fortuna.

(esce)


Pist. Oh vil bezoniano, abbandonerai la spada per il fiasco?

Nim. Suo padre lo generò ubbriaco: non è ben detto? La sua mente non è eroica, e questo scioglie il nodo.

Fal. Vo lieto di essermi così spacciato di quella bomba accesa; i suoi furti erano troppo manifesti: la sua maniera di rubare rassomigliava a quella di un ignorante suonator d’organo, che scorre sui tasti, senza osservar tempo nè misura.

Nim. Il buon senso sta nel saper cogliere il momento.

Pist. I savi chiamano rubare l’appropriarsi le cose altrui: oh! ignominia a tal parola!

Fal. Bene, signori, la mia borsa è vuota.

Pist. Allora falliremo.

Fal. Non v’è rimedio; conviene ricorrere all’astuzia.

Pist. I giovani corvi avran la loro porzione di cibo.

Fal. Chi di voi conosce Ford di questa città?

Pist. Io; ed è un buon uomo.

Fal. Miei onesti garzoni, vuo’ dirvi a che mi trovo ridotto.

Pist. A due canne e più di grossezza.

Fal. No, cessa dalle celie, Pistol; è vero che io son due canne di grossezza; ma di questo non si tratta; ora è quistione d’industria. In breve; io intendo di amoreggiare la moglie di Ford, bramo con lei un colloquio, e credo che abbia buone disposizioni per me. Potrei tradurre tutte le frasi del suo stile; e dal contesto che ne risulterebbe, non se ne caverebbe altro, senonchè: «Io amo sir Giovanni Falstaff».

Pist. Ei l’ha studiata bene e ben tradotta.

Nin. L’ancora è profonda: vi piace il traslato?

Fal. Ora le cronache dicono ch’ella maneggi tutti i denari del consorte, ed abbia una legione di angeli 1 a’ suoi servigi.

Pist. Una legione di diavoli piuttosto! Su, su, alla caccia, mio prode, alla caccia!

Nim. Ecco di che infiammare l’imaginazione più sterile; bene sta: gli angeli mi rallegrano.

Fal. Le ho scritta una lettera che tengo in questa saccoccia; come un’altra ne tengo per la moglie di Page, che dianzi

  1. Monete.