Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/409

10 LE ALLEGRE FEMMINE DI WINDSOR


Shal. Tacete! a questo ancora sarà risposto.

Fal. Vuo’ rispondervi subito: ho fatto tutto ciò: eccovi ora soddisfatto.

Shall. La Corte lo saprà.

Fal. Meglio sarebbe per voi che lo sapesse un avvocato: ei ne trarrebbe materia di riso.

Ev. Pauca verba, sir Giovanni, buone parole.

Fal. Buone opere, gabbàno nero. — Slender, io vi ruppi la testa; che cosa avete da dire contro di me?

Slen. In verità, signore, ho bastanti ragioni in testa contro di voi, e contro i vostri tagliaborse ribaldi, Bardolfo, Nim e Pistol. Essi mi condussero alla taverna, mi fecero ubbrìacare, poscia mi vuotarono le saccoccie.

Bard. Che dite, formaggio di Bambury?

Slen. Sì, sì, non importa.

Pist. Che dite, Mefistofile?

Slen. Sì, sì, non importa.

Nim. Cattiva fetta, io dico; pauca; pauca; cattiva fetta, io dico.

Slen. Dov’è Simple, il mio uomo? Potreste dirmelo, cugino?

Ev. Pace, ve ne prego! Intendiamoci: vi sono tre arbitri a questo litigio: uno è messer Page, fidelicet, mister Page; poi io stesso, fidelicet, io stesso; il terzo è finalmente la mia ostessa della Giarrettiera.

Pag. Noi tre udremo la disputa, e vi porremo termine.

Ev. Molto bene: io farò nota di essa, nel mio libro dei ricordi; e quindi ci adopreremo intorno alla causa con tutta quella discrezione che potremo.

Fal. Pistol.....

Pist. Ei v’ascolta colle orecchie.

Ev. Il diavolo e la sua dama! Che frase è cotesta? Ascolta colle orecchie? V’è ostentazione.

Fal. Pistol, vuotaste voi le scarselle di mister Slender?

Slen. Sì, per questi guanti! lo fece, e se non è vero, ch’io non rientri mai più nella mia stanza. Sette soldi mi ha preso e due scellini di Eduardo, che valevano almeno due scellini e un denaro.

Fal. È ciò esatto, Pistol?

Ev. No, è inesatto, se è un furto.

Pist. Ah! forestier montano!... Sir Giovanni, e padron mio, dimando il combattimento contro questo codardo. La menzogna sta sulle tue labbra. La sporca e lurida menzogna: vil mummia di spuma e fango, tu menti per la gola.