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ATTO QUINTO 385


Cran. Così sia.

Enr. Mie nobili matrìne, siete state troppo prodighe. Ve ne ringrazio di tutto cuore, e questa fanciulla ancora ve ne ringrazierà, appena saprà balbettare una parola di riconoscenza.

Cran. Sire, lasciatemi parlare, perocchè è il Cielo che me lo impone e che mi ispira in questo momento: niuno abbia per adulazione quello che sto per dire: avvegnachè l’avvenimento lo giustificherà. — Questa fanciulla (il Cielo vegli ognora sopra di lei!), sebbene nata appena, promette già a quest’isola mille e mille frutti fortunati, che il tempo porterà a maturazione. Ella sarà (ma pochi fra noi vedranno quei tempi felici) un modello per tutti i principi suoi contemporanei, e per quelli che loro succederanno. Non mai l’illustre Saba ricercò con più ardore la saviezza e la virtù, che far noi potrà quest’anima innocente e candida. Tutte le grazie sovrane che concorrono a formare un essere così augusto e tutte le doti dei buoni principi staranno in lei. Ella sarà nutrita e educata per la verità; santi e celesti pensieri l’inspireranno: sarà cara e temuta: il suo popolo la benedirà; i suoi nemici tremeranno dinanzi a lei come un campo di spiche percosse, e piegheranno le teste umiliate nel terrore, il bene germoglierà con lei: sotto il suo regno ognuno raccoglierà e godrà con sicurezza all’ombra della sua vigna i frutti che avrà piantati, e solleverà cantici di pace e d’allegrezza coi suoi vicini. Dio sarà conosciuto e adorato con un culto più puro; e quelli che formeranno la sua Corte impareranno da lei la vita della perfezione e dell’onore; nell’onore essi porranno la loro vera grandezza, non nella nobiltà del sangue e degli avi. Poi a simiglianza della maravigliosa fenice sempre vergine, che, quando spira, lascia nelle sue ceneri un altro erede ammirabile al par di lei, così allorchè piacerà al Cielo di chiamarla a sè da questa valle di tenebre, ella trasmetterà le sue doti a un successore che, nascendo dalle ceneri sacre della sua memoria, s’innalzerà come astro novello, si fisserà nella medesima sfera, spandendo da lungi una fama eguale alla sua. La pace, l’abbondanza, l’amore, la carità, il rispetto che saran stati i ministri di quest’egregia fanciulla, si collocheranno del pari accanto all’erede suo, e si conlegheranno al suo trono, come una vigna all’olmo. La gloria del nome di lui invaderà il mondo e creerà nuove nazioni dapertutto dove il sole reca la sua luce, sicch’ei fiorirà come il cedro delle montagne, stendendo i suoi rami sopra le pianure che Io circondano. — I figli dei nostri figli vedranno quei tempi felici, e benediranno il Cielo nella loro riconoscenza.