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362 IL RE ENRICO VIII

giori di quelli che i miei vili nemici potran farmi. — Quali notizie pel mondo?

Crom. La più trista e la più fatale è il sapervi disgraziato di Sua Maestà.

Wol. Iddio lo benedica!

Crom. Poi che sir Tommaso Moro è scelto lord cancelliere in vostra vece.

Wol. Un po’ troppo in fretta: ma è un uomo dotto. Possa egli godere lungo tempo dei favori del sovrano, e ministrare la giustizia per amore del bene e per riposo della sua coscienza; onde le sue ceneri, allorchè avrà terminata la vita e si addormenterà in seno alla felicità, vengano bagnate dalle lagrime degli orfanelli. Vi è altro?

Crom. Cranmer è tornato, è stato graziosamente accolto, ed ò «nominato lord arcivescovo di Canterbury.

Wol. Cotesto sono infatti grandi notizie.

Crom. Poi vi è lady Anna, che il re ha da lungo tempo sposata segretamente, la quale è stata veduta oggi in pubblico mentre andava alla cappella, in apparato da regina: ora non si parla che del suo prossimo coronamento.

Wol. Ecco chi mi fe’ precipitare. Oh! Cromwell, il re si è discostato da me per sempre; e mercè questa donna ogni mia fortuna è perduta. Nessun sole farà più risplendere la grandezza di Wolsey, nè illuminerà più colla sua luce le torme di cortigiani che anelavano al suo sorriso. — Va, lasciami, Cromwell, io non son più che un infelice venuto in disgrazia, e indegno di essere il tuo protettore e il tuo signore. Va dal re astro che prego il Cielo non si eclissi mai!); io gli ho detto qual uomo sei, quanto onesto e fedele: ed ei ti farà salire. Un residuo di ricordanza per me (conosco la tua generosa tempra) l’indurrà a valersi de’ tuoi servigi. Buon Cromwell, amalo: giovati del mio consiglio: e provvedi alla tua sicurezza e alla tua fortuna avvenire.

Crom. Oh! milord, debbo io dunque lasciarvi? Debbo io abbandonare un sì buono, sì generoso, sì nobile signore? Siate testimonii voi tutti, che non avete un cuore di roccia, con qual dolore Cromwell si separa dal suo protettore. Il re avrà i miei servigi; ma le mie preghiere saran sempre per voi.

Wol. Cromwell, io credevo che non avrei versato una lagrima per tutte le mie sventure; ma tu mi astringi colla tua bontà a piangere come una donna. Asciughiamo i nostri occhi, ed ascoltami. Allorchè io sarò dimenticato, come avverrà presto, e giacente sotto un marmo freddo, insensibile, e quando niuno farà