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ATTO TERZO | 353 |
nesse. Ma se trasandate l’occasione, non giurerei che non poteste essere soggetti a nuove sventure che accrescerebbero il peso di quelle che già vi opprimono.
Sur. Son lieto di ogni opportunità in cui io possa sovvenirmi del duca mio suocero, e vendicarmi di questo prete.
Suff. Chi v’è fra i pari che sia sfuggito a’ suoi oltraggi, e che provati non abbia i suoi più alti disprezzi? Quand’ha egli mai mostrato qualche rispetto per la dignità d’alcun lord? ei non pensa che alla propria sua grandezza.
Ciam. Signori, voi parlate a vostro senno, e quello che egli merita da voi e da me, io lo so; ma temo le conseguenze dei vostrì passi ad onta dell’occasione che ci si para davanti. Se voi non valete a togliergli l’accesso al re, non tentate nulla contro di lui, perocchè egli ha nella sua lingua un prestigio d’inferno che domina il suo signore.
Nor. Oh! cessate di temerlo: tal prestigio è distrutto. Il re ha trovato contro di lui tali fatti, che tutto il miele del suo seducente linguaggio è scomparso. Egli è caduto in disgrazia tanto da non rialzarsi più.
Sur. Duca, sarebbe una letizia per me l’udire il racconto di queste novelle almeno una volta l’ora.
Nor. Credetemi, son novelle certe. La contraddizione dei suoi doppi intrighi, nella bisogna del divorzio, è scoperta, ed ei vi compie una parte che potrei augurare a un mio nemico.
Sur. E in qual guisa sono state conosciute le sue frodi?
Suff. Per un caso de’ più strani.
Sur. Oh! come, come?
Suff. La lettera che il cardinale scriveva al papa si è smarrita; ella è venuta sotto gli occhi di Sua Maestà, che vi ha letto come il porporato persuadeva il santo Padre a sospendere il giudizio del divorzio. Il re, diceva egli, è innamorato di una donzella della regina, di Anna Bolena.
Sur. Il re ha letto ciò?
Suff. Credetemelo.
Sur. Produrrà questo buon effetto?
Ciam. Con ciò si vede per quali sentieri obliqui e tortuosi il Cardinale segue il suo cammino: ma qui la sua barca ha fatto naufragio, e il riparo è venuto quando l’infermo era spento. Il re ha già sposata Anna.
Sur. Vorrei che ciò fosse.
Suff. Desidero, milord, che tal cosa vi faccia lieto: perocchè posso assicurarvi ch’ella è avvenuta.