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26 IL RE ENRICO VI

quale ei doma le vostre teste ribelli, spiana le vostre città, rovescia le vostre fortezze, e muta popolose regioni in triste solitudini.

Cont. Vittorioso Talbot, perdonami il mio oltraggio. Veggo che non sei meno grande di quello che ti dipinge la fama, e che ben maggior sei che non sembri. La mia baldanza non ecciti il tuo corruccio: io mi accagiono di non averti ricevuto con venerazione ed ossequio.

Tal. Non temete, bella signora, né vogliate ingannarvi sull’anima di Talbot, come ingannatavi siete giudicando le mie esterne sembianze. Quello che avete fatto non mi ha offeso: e non vi chieggo altro compenso che di permetterci di gustare il vostro vino, e di vedere quali vivande saprete offerirci: perocché l’appetito è sempre agli ordini delle milizie.

Cont. Con tutto il cuore: e mi estimerò onorata festeggiando così gran guerriero in casa mia. (escono)

SCENA IV.

Londra. — I giardini del tempio.

Entrano i conti di Sommerset, Suffolk e Warwick; Riccardo Plantageneto, Vernon e un avvocato.

Plan. Nobili lórdi e gentiluomini, a che accenna tal silenzio? Alcuno non osa egli dunque rispondere, e rendere omaggio alla verità?

Suff. Questa sala del tempio risuonerebbe troppo dai nostri alti garriti: entriamo nei giardini, luoghi più idonei a ciò.

Plan. Dite in una parola se ho sostenuto il vero, se il tenace Sommerset non era in errore.

Suff. Affermo che fui sempre un discepolo poco diligente alla scuola di giurisprudenza, e come non potei mai piegare la mia volontà ad alcuna legge, così piego ogni legge alla mia volontà.

Som. Giudicate dunque fra noi due, voi, lord Warwick.

War. Chiedetemi fra due falchi quale è quello che vola meglio: fra due cani qual è il più feroce: fra due lame quale ha tempera migliore: fra due cavalli qual è il più bello: fra due giovinette chi ha l’occhio più ridente; e sopra siffatti temi ho bastanti cognizioni per giudicare. Ma ai cavilli della legge dichiaro d’essere più estraneo di una cornacchia.

Plan. Astuto è il trovato per non parlare. La verità si mostra sì nuda, sì visibile dalla mia parte, che l’occhio meno veggente può contemplarla.