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ATTO SECONDO 337

altrove; oltre che scegliereste un tristo momento per parlargli. Salute a voi, signori.

Nor. Grazie, mio buon lord Ciambellano. (esce il Ciam.)

(Norfolk apre una porta, e si vede il re seduto che legge con attenzione.)

Suff. Come è mesto! Certo ha qualche affanno.

Enr. Chi è là?

Nor. Preghiamo Dio ch’ei non sia in collera.

Enr. Chi è là? dico. Come osate voi turbarmi nelle mie meditazioni? Chi sono io dunque?

Nor. Un buon re che perdona tutte le offese in cui la volontà non ha parte. Ciò che ne fa mancare al rispetto che vi è dovuto è un bisogno di Stato in cui noi veniamo a prendere gli ordini di Vostra Maestà.

Enr. Siete troppo audaci; ritiratevi; vi farò conoscere quand’è il tempo per gli affari. Ora ciò è disdicevole (entrano Wolsey e Campejus). Chi è là? Mio buon lord cardinale! oh mio Wolsey, che sapete riporre in calma la mia agitata coscienza; voi siete nato per guarire il cuore dei re. — Voi pure siete il ben venuto nel nostro regno, dotto e reverendo signore (a Cam.) disponetene a vostro senno. — Caro signore, abbiate cura che non suoni vana la mia parola (a Wol).

Wol. Sire, ella non può esserlo mai. Vorrei che Vostra Grazia ne concedesse un’ora di conferenza privata.

Enr. (a Nor. e a Suff.) Abbiamo affari; ritiratevi.

Nor. (a parte) Quel prelato non è orgoglioso?

Suff. No affè, io non vorrei essere malato come egli è superbo: ma ciò non può durare.

Nor. Se continua, mi arrischierò a vibrargli un gran colpo.

Suff. Ed io un altro. (esce con Nor.)

Wol. Vostra Maestà ha dato un esempio di saviezza al disopra di tutti i principi dell’Europa, confidando liberamente il vostro scrupolo all’arbitrio ed al giudicio della cristianità. Chi potrebbe offendersene ora? qual rimprovero potrebbe farvi la più maligna invidia? Lo spagnuolo, congiunto alla regina con vìncoli di sangue e di affezione, deve confessare, se sincero è, la giustizia e la nobiltà di questo solenne dibattimento. Tutti gli ecclesiastici istruiti dei regni cristiani han diritto e libertà di dare il loro voto: Roma, madre della scienza e delle savie decisioni, dopo il vostro illustre invito, ne ha mandato un interprete universale in questo onesto prelato, in quest’uomo integro e profondo, il cardinal Campejus che presento per la seconda volta a Vostra Maestà.