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ATTO PRIMO 327

tempi che si facciano notare per tanta grandezza. — La mia barca mi aspetta: volete accompagnarmi, milord? Venite, degno Lovell, altrimenti giungeremo troppo tardi, e non vorrei incorrer tal rimprovero, perocchè son io e il cavaliere Enrico Guildford «he avemmo comando di presiedere agli ordinamenti della festa.

Sands. Seguo Vossignoria.

(escono)


SCENA IV.

Una sala nel palazzo di York.


Squillo di corni. Si vede una piccola tavola sotto un baldacchino per il cardinale e una più grande per gli ospiti; entrano da una porta Anna Bolena e diversi lórdi, lady e gentildonne, come convitati; da un’altra sir Enrico Guildford.

Guild. Signore, vi do a tutte il ben venuto per commissione di Sua Grazia: ei consacra questa sera al diletto, e spera che non vi sia alcuna in questa bella assemblea, che non abbia lasciato alla porta del suo palazzo ogni pensiero molesto, ogni nojosa cura: suo desiderio è di vedervi piene della gaiezza che ispirar debbono una eletta compagnia, vini squisiti e il grazioso accoglimento dell’ospite. — (entrano il lord Ciambellano, lord Sands e sir Tommaso Lovell) Oh! milord, indugiaste assai: il pensiero solo di questa leggiadra ragunata mi diede le ali.

Ciam. Voi siete giovine, sir Enrico Guildford.

Sands. Sir Tommaso Lovell, se il cardinale avesse soltanto la metà del mio amor laico, alcune di queste belle dame sarebbero festeggiate in altro modo, prima di assopirsi nel sonno, e credo con loro maggior diletto. Sulla mia vita! è una bella società.

Lov. Oh! se Vossignoria fosse soltanto per ora confessore di una o due di esse!

Sands. Lo bramerei, onde trovassero una mite penitenza.

Lov. Mite?

Sands. Tanto quanto può darla un letto di piume.

Ciam. Amabili signore, volete assidervi? Sir Enrico, ponetevi da questa parte, io dall’altra. Sua Grazia sta per entrare. — Mestieri è che vi riscaldiate: il freddo s’insinua sempre fra donne poste vicine l’una all’altra. Milord Sands, voi le terrete deste: vi prego, sedete fra queste dame.

Sands. Sull’onor mio! ve ne ringrazio. — Con vostra licenza, amabili lady; (si mette a sedere fra Anna Bolena e un’altra si-