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ATTO PRIMO 317

accompagnare Sua Maestà? Solo egli ha fatta la elezione di tutta la nobiltà a ciò deputata, e questo coll’intento di vessarne la maggior parte, imponendo per un lieve onore un peso ruinoso; nè, da lui chiamato, vi è modo di sottrarsi ai suoi ordini.

Aber. Fra i miei parenti ne conosco almeno tre, i cui negozi tendono a manifesta mina per le spese a cui li ha obbligati questa festa, e che mai più torneranno alla loro prima agiatezza.

Buck. Oh! ve n’è una folla che più non si rialzeranno per esserci imposti sul dorso tutti i loro dominii, onde mostrarsi in quella circostanza con onore. E a che ci è valso quella stoltissima vanità, se non a procacciarci un abboccamento, di cui ben misero è il frutto?

Nor. Per me credo, e questa idea mi addolora, che la pace conchiusa fra la Francia e noi non valga le spese che ci ha causate.

Buck. Perciò ognuno, dopo la tempesta spaventosa che seguì quel dì fatale, si sentì ispirato d’entusiasmo profetico, e tutte le bocche, aperte come per forza soprannaturale, predissero che quella tempesta era un presagio di vicina guerra.

Nor. Il vaticinio sta per compiersi; avvegnachè la Francia ha già fatto breccia al trattato, arrestando tutti i nostri vascelli mercantili a Bordò.

Aber. È egli per ciò che l’ambasciator francese non può ottenere udienza?

Nor. Si, senza dubbio.

Aber. Bella pace in vero! E a qual prezzo l’abbiamo noi comprata!

Buck. Ecco nondimeno l’opera del nostro gran cardinale.

Nor. Col beneplacito di Vostra Grazia, ho a dirvi che vien notata in corte l’avversione che regna fra noi e Sua Eminenza. Vi do un consigiio, e vi prego di accettarlo come procedente da un cuore a cui l’onor vostro e la vostra sicurezza sono infinitamente cari: è di ben pesare la malvagità e il potere di quel porporato, e di pensar poscia che ciò che il suo profondo odio vorrà eseguire, non difetterà di ministri per compierlo. Voi conoscete il suo carattere quanto è vendicativo; ed io so che la sua spada è ben aguzza, e che arriva lungi, e che anche dove non arriva ei la scaglia. Fate tesoro di questo mio precetto, e lo troverete salutare. — Ma ecco, ecco lo scoglio da cui vi ammonisco di star lontano.

(entra il cardinal Wolsey: una borsa è recata dinanzi a lui;
alcune guardie e due segretari con un fascio di carte lo ac-
compagnano. Passando egli ferma l’occhio su Buckingham,
e Buckingham sopra di lui, entrambi con molto sdegno)