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ATTO SECONDO 23


Pul. Non Ti calga più a lungo di ciò, signori: certo è che trovata avranno qualche parte debolmente difesa. Ora non ci rimane più che da radunare i nostri soldati sparsi, e far nuovi disegni per molestare gl’Inglesi.

(allarme; entra un soldato inglese gridando: Talbot! Talbot! Tutti fuggono lasciando una parte delle vestimenta)

Sol. Sarò ben abbastanza ardito per prendere ciò ch’essi han lasciato. Il grido di Talbot mi serve più di una spada. Eccomi onusto di spoglie, comechè usato non abbia altr’arma fuorché il suo nome. (esce)

SCENA II.

Orléans — Dentro alla città.

Entrano Talbot, Bedford, Borgogna, il Capitano ed altri.

Bed. Il giorno comincia a spuntare, e la notte è fuggita recando seco il nero mantello con cui copriva la terra. Desistiamo dalle persecuzioni, e suoniamo a raccolta. (batte la ritirata)

Tal. Ite a cercare il corpo del venerabile Salisbury, e venite a deporlo in mezzo alla piazza pubblica, nel centro di questa città maledetta. — Eccomi dunque sciolto dal voto che avevo fatto alla sua ombra. Per ogni goccia di sangue che egli ha perduto, cinque Francesi almeno caddero in questa notte; e affinchè i secoli venturi sappiano come fu vendicata la sua uccisione, erigerò una tomba nel loro tempio principale, e vi farò interrare il suo corpo: sulla sua tomba starà scritto il racconto del sacco di questa città, e tutti potranno leggervi per qual tradimento avvenisse la sua morte, e qual terrore egli ispirasse alla Francia mentre la vita gli durò. Ma penso, miei lórdi, che nella nostra sanguinosa strage mai non trovammo il Delfino, nè il suo nuovo campione, la valorosa Giovanna, nè alcuno de’ suoi perfidi alleati.

Bed. V’è chi crede, lord Talbot, che al principio della mischia si alzassero da’ loro letti, e che fra schiere armate varcassero i muri cercando di salvarsi nella pianura.

Bor.'. Io stesso, per quanto ho potuto discernere fra il fumo e i ceri vapori della notte, ho atterrito il Delfino e la sua compagna, mentre correvano colle braccia allacciate, come due tortore che non possono vivere divise nè di, nè notte. — Posto che avremo ordine alle cose, gli inseguiremo con tutto il nostro esercito.

(entra un messaggere)

Mess. Salute a voi tutti, miei lórdi! Chi è in questa illustre