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ATTO QUARTO | 297 |
l’esercito di Buckingham è stato disperso e sparpagliato, e ch’ei medesimo erra ora solo senza che si possa sapere dove sia.
Ricc. Ti chieggo perdono: eccoti la mia borsa per curare il colpo che ti diedi. Qualche saggio amico ha egli bandita una ricompensa per quegli che mi condurrà il traditore?
3° Mess. Tal bando è stato fatto, signore. (entra un altro Messaggiere) 4° Mess. Milord, si dice che sir Tommaso Lowel e il marchese Dorset scorrano da ribelli la provincia di York. Ma una buona novella ho da recare a Vostra Altezza. La tempesta ha disperso la flotta di Bretagna. Richemond ha mandato un palischermo alla riva per sapere se i soldati di Dorset seguivano le sue insegne; essi han risposto di sì, e che là si trovavano per ordine di Buckingham, onde assecondarlo: ma egli, diffidandone, ha rimesso alla vela, e ha ripreso il suo corso verso la Bretagna.
Ricc. Andiamo, andiamo; dappoichè siamo in armi. Se non troviamo nemici stranieri da combattere, adopreremo le nostre forze contro i ribelli del regno. (entra Catesby)
Cat. Milord, il duca di Buckingham è preso; quest’è la miglior nuova. Ve n’è poi una sinistra che conviene nondimeno dirvi. È che il conte di Richemond è approdato a Mìlford con un numeroso esercito.
Ricc. Andiamo a Salisbury; intanto che qui gettiamo il tempo, una battaglia decisiva avrebbe potuto esser vinta o perduta. Qualcuno di voi pensi a far condurre Buckingham a Salisbury: il resto venga con me. (escono)
SCENA V.
Una stanza nella casa di lord Stanley.
Entra Stanley e sir Cristoforo Urswick.
Stan. Sir Cristoforo, fate noto a Richemond, per me, che mio figlio Giorgio sta chiuso nell’antro sanguinoso del nostro tigre. S’io mi dichiaro contro il tiranno, la testa di mio figlio cade: è questo timore che mi rattiene e m’impedisce di prestargli apertamente aiuto. Ma, ditemi, dov’è ora l’illustre Richemond?
Cris. A Pembroke o ad Hereford, nel paese di Galles.
Stan. Quali uomini un po’ chiari stanno con lui?
Cris. Sir Gualtiero Herbert, famoso soldato; sir Giliberto Talbert, sir Guglielmo Stanley; Oxford il formidabile, sir Giacomo Blunt, Tommaso Rice con molte schiere di prodi, e molti altri