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ATTO PRIMO 17


SCENA IV.

Francia — Dinanzi ad Orléans.

Enrano sutte mura il capo dei cannonieri e suo figlio.

Cap. Ascolta; tu sai come Orléans è assediato e come gl’Inglesi han guadagnati i sobborghi?

Figl. Sì, padre, lo so; ed ho spesso fatto fuoco su di loro; ma tapino che sono! non mai raggiunsi lo scopo.

Cap. Ora lo attingerai; segui i miei consigli. Capo dei cannonieri di questa città, bisogna ch’io mi renda illustre con qualche nobile fatto. Le spie del principe mi hanno avvertito che gli Inglesi raccolti nei sobborghi sono penetrati per un segreto condotto in quella torre, che vedi là giù, onde dominare la città, e discoprire come essi potranno meglio molestarci, o vogli coi cannoni con un assalto. Per sventare l’intento, ho rivolto contro quella torre un cannone, ed ho vegliato tre giorni interi. Tu, giovine, prendi il mio posto, e attendi a tal cosa: perchè di più non posso fermarmi. Se vedi qualche Inglese, vienmene a dire: mi troverai al palazzo del governatore. (esce)

Figl. Padre, non affannarti, non t’importunerò, siine certo, se posso discoprire qualche nemico.

(Entrano al disopra dei merli della torre, di cui si è parlato, i lórdi Salisbury e Talbot, sir Guglielmo Glandale, sir Tommaso Gargrave ed altri)

Sal. Talbot, mia vita, mia gioia, sei tu di ritorno? Come fosti trattato nella tua prigionia? Con quai mezzi ottenesti d’esser messo in libertà? Fammi tal racconto, te ne supplico.

Tal. Il duca di Bedford aveva un prigioniero, chiamato il prode di Santrailles: con lui fui cambiato. Ma prima essi avevano voluto, per disprezzo, riscattarmi con un uomo d’armi più ignobile. A questo mi opposi con collera, chiedendo di morire piuttosto che essere estimato a sì vil prezzo. Ricompro dunque mi vidi com’io desideravo: ma la ricordanza del traditore Fastolfe mi dilania; e ucciderei colui, se fosse in mio potere.

Sal. Tu non mi dici però in qual guisa fossi trattato.

Tal. Soggetto mi vidi ad insulti ed epiteti ignominiosi. Esposto fui nella piazza pubblica di un mercato per servire di spettacolo alla moltitudine; ed eccolo, gridavano, il terror dei Francesi, lo spauracchio dei nostri fanciulli. Allora mi sono a furia sciolto dagli ufficiali che mi tenevano prigioniero, e colle unghie ho strappato le pietre del pavimento per iscagliarle sugli spettatori