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ATTO PRIMO 245

tavole della sua legge di non uccidere. Disprezzerete voi il suo editto per obbedire a quello dell’uomo? Badate; perocchè la vendetta sta in sua mano, ed ei la lancia sulla testa di coloro che violano la sua legge.

Sgh. Ebbene, è Esso che lancia su di te la sua vendetta, per punirti di esserti reso colpevole di uno spergiuro e di un omicidio: tu avevi giurato di combattere per la casa di Lancastro.

Sgh. E da traditore al nome di Dio, rompesti quel giuramento, e colla tua spada iniqua uccidesti il figliuolo del tuo sovrano.

Sgh. Che giurato avevi di amare e di difendere.

Sgh. Or come puoi tu minacciarne della legge terribile di Dio, dopo che tu l’hai così manomessa?

Clar. Oimè! per amore di chi commisi io quel misfatto? Per Eduardo, per mio fratello, ed ei non può mandarvi per ciò ad uccidermi; perocchè di quel delitto è reo al pari di me. Se Dio vuol vendetta, ei la farà pubblica: non togliete tal dritto al suo braccio onnipossente: ei non abbisogna di mezzi oscuri e di processi obliqui per toglier dal mondo coloro che l’hanno offeso.

Sgh. Chi dunque ti commise di farti suo sanguinoso ministro, allorchè quel vago rampollo, quel prode Plantageneto, quell’amabile fanciullo fu ucciso da te?

Clar. Il mio amore per mio fratello, l’inferno e la mia rabbia.

Sgh. Il nostro amore per tuo fratello, il nostro dovere e il tuo fallo ci fecero venir qui per ucciderti.

Clar. Se amate mio fratello non odiate me; io fratello gli sono e molto lo amo. Se mossi siete dalla promessa di un gran dono, escite ed io vi manderò da mio fratello Glocester, che vi ricompenserà meglio per la mia vita, che Eduardo noi possa fare per la notizia della mia morte.

Sgh. Errate, vostro fratello Glocester vi abborre.

Clar. Ah no! egli mi ama, e mi tien caro: andate da lui per me.

Tutti due gli Sgh. Sì, così faremo.

Clar. Ditegli che quando il nostro regio padre York benedì i suoi tre figli col suo vittorioso braccio, e ne raccomandò ardentemente di amarci, ei non previde queste nostre discordie: dite a Glocester che a ciò pensi, e lo vedrete piangere.

Sgh. Sì, come il coccodrillo; così ei ne insegnò di lagrimare.

Clar. Oh! nol calunniate, perocchè egli è gentile.

Sgh. Come la brina sulla messe. — Venite, voi v’ingannate, è esso che ne manda per uccidervi.

Clar. Non può essere; perocchè ei dolorava la mia fortuna,