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VITA E MORTE DEL RE RICCARDO III 234

so adulare, profferir frasi, sorridere al primo venuto, blandir le persone ingannandole, e perchè ignoro tutte quelle finte cerimonie da francese cortigiano, sarò reputato un essere pericoloso e pieno di fiele? Un uomo non potrà adunque mostrarsi semplice e schietto, scevro di ogni malizia, senza che il suo aperto carattere sia mal veduto e calunniato da questi stolti impudenti, da queste bertuccie di corte?

Grey. A chi dunque, signore, in questa numerosa assemblea, s’indirizza questo discorso?

Gloc. A te che non hai nè virtù, nè onore. Quando ti ho io ingiuriato? quando ti ho io fatto oltraggio? quando mai ne feci ad alcuno di voi altri tutti? La peste vi colga! Sua Maestà, lo conservi Dio più che voi non desiderate, non può starsi un momento senza che andiate a turbarlo colle vostre infami delazioni.

Elis. Fratello Glocester, vi sdegnate fuori di proposito. Il re spontaneamente e senza esservi stato sollecitato da alcuno, avendo presente forse il vostro odio celato, che però trasparisce nella vostra condotta, contro i miei figli, i miei fratelli e me stessa, vi mandò a chiedere per sapere dalla vostra bocca i motivi della vostra avversione, e per distruggerli.

Gloc. Nulla comprendo. — Il mondo è così perverso ch’io veggo spesso un augelletto sollevar la sua preda ad altezze a cui l’aquila stessa non ardirebbe elevarsi. — Dacchè tanti villani son divenuti gentiluomini, molti gentiluomini son fatti villani.

Elis. Su via, fratello Glocester, indoviniamo il vostro pensiero. Voi siete geloso del mio innalzamento, e di quello de’ miei amici; Dio ne conceda la grazia di non aver mai bisogno di voi!

Gloc. Per ora, signora, Dio permette che noi di voi abbiamo bisogno: a cagion vostra mio fratello è imprigionato, io sono in disgrazia, e la nobiltà del regno è negletta; questo accade mentre si fanno ad ogni istante numerose promozioni per nobilitare personaggi che due giorni prima avevano appena di che campare.

Elis. In nome di quegli che mi ha tratta dalla felice mediocrità in cui vivevo, per innalzarmi a queste cime piene di torbidi e d’inquietezze, giuro che non mai ho incitato Sua Maestà contro il duca di Clarenza, e che invece ho difeso questo con ardore. Milord, voi mi fate ingiuria accusandomi contro ogni verità di così vili bassezze.

Gloc. Negherete voi anche d’essere stata cagione dell’imprigionamento di milord Hastings?

Riv. Essa può farlo, signore, perocchè.....

Gloc. Essa può farlo, lord Rivers? E chi nol sa ch’essa lo può?