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ATTO QUINTO | 211 |
lente fratello. E più avrebbe detto e più parlò, ma confuse e indistinte escirono le sue voci. Alfine emettendo un gemito supremo io l’intesi gridare: addio, Warwick!
War. Pace alla sua anima!.. Fuggite, signori, salvatevi! Warwick vi dà il suo estremo saluto e vi rivedrà in cielo. (muore)
Ox. Andiamo, corriamo ad incontrar la regina! (escono portando il corpo di Warwick)
SCENA III.
Altra parte del campo.
Squillo di trombe. Entra il re Eduardo in trionfo con Clarenza, Glocester e il suo esercito.
Ed. La nostra fortuna ha alfine ripreso il suo lucido corso e incoronati ci veggiamo cogli allori della vittoria. Ma in mezzo a questo splendido giorno io scorgo una nera e minacciosa nube che par voglia ecclissare il glorioso sole prima che ei sia tramontato in tutta la sua pompa. Io intendo parlare, signori, dell'esercito che la regina ha condotto di Francia, e che si avanza, a quanto narrano, per combatterò.
Clar. Un breve soffio disperderà tal nube, e la ricaccierà là d’onde venne. I tuoi raggi asciugheranno tali vapori, che ogni nube non è foriera di tempesta.
Gloc. La regina ha trentamila uomini, senza Sommerset e Oxford, che sono accorsi a lei. Se le concediamo tempo, state certi che il suo esercito eguaglierà il nostro.
Ed. Fummo avvertiti da alcuni benevoli amici che essa intende muovere da Tewksbury. Avendo vinto a Barnet andremo là tosto, e ad ogni contea per cui passeremo le nostre forre si accresceranno. Suonate, tamburi, coraggio e innanzi! (escono)
SCENA IV.
Pianure vicino a Tewksbury.
Marcia. Entrano la regina Margherita, il principe Eduardo, Sommerset, Oxford e soldati.
Mar. Signori, i savi non piangono mai inoperosi le perdite loro, ma alacri cercano di ripararle. Sebbene l’albero e le funi sian rotte, sebbene l’ancora sia perduta e metà dei nostri navi-