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12 IL RE ENRICO VI

uomo. Egli combatte come colui che è stanco della vita. Gli altri lórdi, quasi leoni feroci, s’avventano su di noi come sopra una preda che loro mostra la fame.

Alen. Froissart, uno dei nostri compatrioti, dice che l’Inghilterra non generava che Orlandi e Olivieri1 sotto il regno di Edoardo III. Il fatto è anche più vero ai giorni nostri: perocché essa non ci manda che Sansoni e Golia, pei quali la guerra è un giuoco. Uno contro dieci! Chi crederebbe mai che avessero tanto coraggio e tanta audacia?

Car. Abbandoniamo questa città! Coloro son forsennati, e la fame li renderà anche più feroci. Da lungo tempo li conosco; essi squarcieranno la terra coi denti, piuttostochè lasciare l’assedio.

Ren. Credo che per qualche macchina strana, per qualche arte sconosciuta, le loro armi siano apparecchiate in guisa da poter combattere incessantemente. Se ciò non fosse, come saprebbero perseverare sì a lungo? Se il mio consiglio prevale, noi li lascieremo qui.

Alen. Sia; lasciamoli. (entra il Bastardo d’Orléans)

Bast. Dov’è il Delfino? Ho novelle per lui.

Car. Bastardo d’Orléans, sii tre volte il benvenuto.

Bast. Voi mi sembrate mesto; la vostra fronte è abbattuta. Forse l’ultima rotta vi lasciò sì trista impressione? Non vi abigottite; il soccorso è presso; conduco con me una giovine e santa Pulcella, che in una visione che il Cielo le ha accordato, ha ricevuto l’ordine di far togliere questo assedio, e di cacciar gl’Inglesi dalle frontiere di Francia. Essa possiede al massimo grado lo spirito di profezia: Roma non ebbe donna eguale nelle sue nove sibille. Costei può leggere nelle oscurità del passato, come in quelle dell’avvenire. Parlate; debbo io farla venire dinanzi a voi? Credete alle sue parole; sono oracoli sicuri e infallibili.

Car. Ite a chiamarla(esce il Bast.): ma per provare la verità del racconto, prendete voi. Renato, il mio posto, e rappresentate il Delfino. Interrogatela con fierezza: siano severi i vostri sguardi. Con tale astuzia scruteremo la sua scienza.

(si ritira; entra la Pulcella, il Bastardo d’Orléans ed altri).

Ben. Bella fanciulla, è egli vero che tu oprerai sì gran prodigio?

Pul. Renato, vorresti tu ingannarmi? dov’è il Delfino? Esci, esci Delfino: io ben ti conosco, sebben non t’abbia mai visto.

  1. I due più famosi campioni della Tavola Rotonda.