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ATTO TERZO | 187 |
trono del signore legittimo e consacrato. - Ecco la cagione dei miei pianti; ecco ciò che ha forzata l’infelice Margherita... con questo principe, figlio mio, ed erede di Enrico, a venir ad implorare la vostra giustizia e il vostro soccorso; e se voi ci abbandonate, più alcuna speranza non ne rimane. La Scozia, fedele, è pronta a sostenerci; ma essa non ha che la volontà senza il potere: il nostro popolo e i nostri Pari sono stati sedotti; i nostri tesori ne furon tolti; i nostri soldati andarono in fuga; e noi stessi, lo vedete, siam ridotti ad una condizione deplorabile.
Re. Illustre regina, soffrite per ora la tempesta con pazienza, intanto che noi penseremo al modo di disperderla.
Mar. Quanto più indugiamo, tanto più si afforza il nostro nemico.
Re. Ma quanto più differiti, tanto più i miei soccorsi e la mia vendetta saranno vasti e sicuri.
Mar. Oh Luigi! l’impazienza accompagna sempre gl’infelici... Ma, mirate, si avanza l’autore di tutti i miei danni.
(entra Warwick con seguito)
Re. Chi è colui che vien verso di noi così audacemente?
Mar. Il conte di Warwick, il fido amico di Eduardo.
Re. Siate ben giunto, prode Warwick. Qual cagione vi guida in Francia? (discendendo dal suo trono mentre la regina Margherita si alza) Mar. Ah! ora comincia ad infierire una seconda tempesta, perocchè questi è l’uomo che governa il vento e i flutti.
War. Vengo per comando del virtuoso Eduardo, re d’Albione, mio signore sovrano e vostro amico. Incombenzato da lui di un messaggio di affezione e d’amor sincero, porto anzi tutto il suo saluto alla vostra reale persona: e chieggo quindi in suo nome un trattato d’alleanza e di pace durevole. Per stringerei nodi di questa col nodo dolcissimo dell’imeneo, vi dimando pel re d’Inghilterra la mano di questa principessa, vostra bella e virtuosa germana.
Mar. Se la sua dimanda è ascoltata, ogni speranza di Enrico svanisce.
War. E a voi, graziosa signora (a Bona), ebbi ufficio dal mio re di chiedere il permesso di baciar umilmente la destra, e di esservi interprete dei sentimenti d’amore che egli ha per voi concepiti, egli, in cui la fama della beltà che vi adorna ha scolpita sì vivamente la vostra imagine.
Mar. Re Luigi, e voi, principessa, degnate di ascoltarmi, prima che Warwick abbia la vostra risposta. Non vediate nella sua dimanda la dichiarazione sincera di un casto amore: è l’inganna-