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178 IL RE ENRICO VI


War. Oh sì! ma ei non ha più vita. Mozzategli la testa, e ponetela dove è quella di vostro padre. — Ora, Eduardo, marciamo in trionfo a Londra, per vedervi coronare re d'lnghilterra. Di là Warwick varcherà i mari di Francia, e andrà a chiedere la principessa Bona per vostra sposa. Con tal maritaggio unirete questi due regni, e quando avrete la Francia amica non temerete più i residui della casa da noi debellata e che spera forse di rinfrancarsi. Sebbene il di lei dardo sia franto, e fuor di stato di nuocervi, nullameno ne sarete per qualche tempo ancora infestato. Prima voglio vedervi incoronare, e poscia traverserò i mari se così piace al mio sovrano.

Ed. Caro Warwick, si compia quello che volete, perocché voi siete la colonna sulla quale vo’ appoggiare il mio trono, e non mi porrò mai in alcuna impresa che Warwick non abbia consentita consigliata. — Riccardo, io vi creo duca dì Glocester: e voi, Giorgio, duca di Clarenza. — Warwick, al pari di noi, voi innalzerete e abbasserete a senno vostro chiunque vi piaccia.

Ricc. Lasciate che io divenga duca di Clarenza, e Giorgio di Glocester; perocchè il ducato di Glocester è di troppo tristo presagìo.

War. Fanciullesca osservazione. Riccardo, sii duca di Glocester. Ora andiamo a Londra per prendere possesso di tanti onori.

(escono)