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176 IL RE ENRICO VI


SCENA VI.

La stessa.

Alto allarme. Entra Clifford ferito.

Cliff. Il fanale della mia vita sta per estinguersi..... Esso che mentre durò diffuse tanta luce sopra Enrico. Oh Lancastro! io piango la tua caduta piucchè la separazione della mia anima da questo corpo! La mia amicizia e il terrore del mio nome ti fruttarono molti clienti, che ora ti rinegheranno; e la mia rovina indebolendo Enrico, accrescerà le forze del superbo York. La plebe somiglia agli insetti d’estate che volano sempre verso i raggi del sole. E qual è il sole che brilla ora in Inghilterra se non il nemico d’Enrico? Oh Febo! non avessi tu consentito che Fetonte guidasse i tuoi ardenti cavalli, così il tuo carro di fuoco non avrebbe mai arsa la terra! E in egual modo Enrico, avessi tu imperato da re con tuo padre e il tuo avolo, senza arretrarti dinanzi ai York, ed essi non sarebbero mai venuti a tale altezza; e nè io, nè mille altri cittadini di questo infelice regno avrebbero lasciata da deplorare la loro morte alle loro vedove sfortunate; e tu possederesti anche oggi in pace la tua corona! Imperocchè chi è che fa crescere le erbe malefiche, se non il soffio d’un’aria troppo mite? Chi rende arditi i malfattori alle rapine, fuorchè l’eccesso della clemenza?.... Ma le mie querele sono vane e le mie ferite incurabili. Tutte le vie mi son chiuse al fuggire; nè forze più avrei per farlo. Il nemico è crudele e non avrà alcuna pietà; nè mai la sua pietà meritai. L’aere m’è entrato nelle piaghe mortali e tutto il sangue che ho perduto mi ruba la vita. — Venite, York, Riccardo, Warwick e voi tutti; trafissi il cuore dei vostri padri; venite a trafiggere il mio. (sviene)

(allarme e ritirata; entrano Eduardo, Giorgio, Riccardo, Montague, Warwick e soldati)

Ed. Rinfranchiamoci ora, miei lórdi, la nostra buona fortuna ci permette un istante di riposo, e la fronte minacciosa della guerra, raddolcita, ci concede alfine un sorriso. Una mano di soldati insegue la sanguinaria regina, che guida Enrico, quantunque sia re, come una vela enfiata da un vento impetuoso guida una barca leggiera, per fendere i flutti contrari. Ma credete voi, signori, che Clifford sia con essi fuggito?

War. No, è impossibile che si sottraesse, perocchè vostro