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ATTO SECONDO | 175 |
la mia morte potesse mettere un termine a questi orridi fatti! Pietà, pietà, Cielo misericordioso! La rosa rossa e la rosa bianca stan dipinte sul di lui volto, fatali colori delle nostre due case contenditrici! Il suo volto pallido e sanguinoso ne è l’emblema! Ah una si annienti, e l’altra fiorisca sola! Finchè queste due fazioni dureranno, la morte mieterà migliaia di infelici.
Figl. Come mia madre mi rimprovererà questa morte, e nesarà inconsolabile!
Pad. Quante lagrime verserà mia moglie per questo omicidio, senza averne mai conforto!
Enr. Di qual odio non diverrò oggetto pei miei sudditi dopo vicissitudini sì orrende!
Figl. Fu mai figlio più addolorato per la morte di un padre?
Pad. Fu mai padre che più gemesse per la morte di un figlio?
Enr. Fu mai re che più deplorasse il destino de’ suoi soggetti? Grande è il vostro dolore; ma il mio è mille volte più grande.
Figl. Vo’ portarti altrove per piangerti in libertà.
(esce col cadavere)
Pad. Queste braccia ti saranno bara; e il mio cuore, amabile fanciullo, diverrà il tuo sepolcro; perocchè non mai dal mio cuore ti dipartirà la tua imagine. I miei sospiri saranno la tua squilla funebre, e così mesto sarà tuo padre per la perdita di te suo unico figliuolo, quanto il fu Priamo per quella di tutti i prodi suoi. Lungi di qui ti recherò; combatta chi vuole, io non più, dacchè ho ucciso quello che avevo debito di difendere. (esce col cadavere)
Enr. Cuori desolati, che la sventura opprime, voi lasciate qui un re anche più infelice di voi.
(allarme ed escursioni. Entrano la regina Margherita, il principe di Galles e Exeter)
Prin. Fuggi, padre, fuggi! Tutti i nostri amici son dispersi, e Warwick infierisce come un toro furioso. Fuggi, perchè la morte ne è sopra a tutti.
Mar. Salite a cavallo. Milord, e volate a Berwick. Eduardo e Riccardo, come due veltri sull’orme del cervo, con occhi fiammeggianti di rabbia, e spade sanguinose che terribilmente brandiscono, ci stanno dietro. Partiamo.
Ex. Non indugiamo un istante: la vendetta è con essi: non prorompete in rimproveri, affrettatevi; o altrimenti seguitemi, ch’io vi precederò.
Enr. No, conducimi teco, buon Exeter: non ch’io tema di restare, ma perchè amo di conformarmi ai voleri della regina. Andiamo! (escono)