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166 | IL RE ENRICO VI |
War. A sei miglia di qui co’ suoi soldati sta il duca. Quanto al Vostro fratello, la duchessa di Borgogna vostra zia l’ha rimandato pochi giorni fa con un rinforzo di truppe, necessario a questa guerra.
Ricc. Bisognava che la partita fosse bene ineguale, se il prode Warwick è fuggito. Ho spesso inteso vantare il suo coraggio nell’inseguire il nemico, ma non mai fino ad oggi sentii menzionare di lui lo scandalo di una ritirata.
War. Nè oggi comincierai, Riccardo, a udir parlare di una viltà di Warwick: io ti mostrerò che questo braccio può strappare il diadema dalla debole testa di Enrico, e togliergli dalle mani lo scettro dell’impero, quand’anche ei fosse così intrepido, così chiaro in guerra, come conosciuto è per la sua fiacchezza e il suo amore per la pace e le cerimonie religiose.
Ricc. Non ne ho mai dubitato. Non ti offendere, Warwick, della osservazione che feci; fu l’amore che porto alla tua gloria che mi mosse a parlare. Ma in questi tempi di torbidi qual partito v’è a prendere? Vorremo noi spogliare queste armature di ferro per avvilupparci in nere gramaglie, e recitar ave-marie coi nostri rosarii? ovvero andremo a segnare sugli elmi de’ nostri nemici lo zelo e il fervore del coraggio che c’infiamma, con armi di vendetta? Se quest’ultimo partito vi piace, ditelo; io v’acconsento: e allora partiamo, miei lórdi.
War. È per questa vendetta che Warwick venne a cercarvi ed essa ancora è l’oggetto che guida verso di voi il mio fratello Montagne. Seguitemi, signori. Quest’altera regina, soccorsa da Clifford, dal superbo Northumberland, e da altri suoi dienti, ha facilmente indurito il cuore del re, molle per solito come cera. Egli ha giurato il suo assenso alla vostra successione; il suo sacramento è registrato; ed ora è ito a Londra per annullarlo e adottare altre risoluzioni verso la casa di Lancastro. Il loro esercito è, credo, di trentamila uomini. Ebbene, se il soccorso che guida Norfolk insieme col mio, e con tutti gli amici che voi potete procacciarci, voi, illustre conte della Marca, fra i Gallesi che ne amano, non giunge che a venticinquemila uomini, non vale: marcieremo senza indugio a Londra, e tornati sui nostri corsieri ardenti, grideremo di nuovo: investite il nemico: nè mai più fin da ora ci si vedrà volgere il dorso e fuggire.
Ricc. Ah! ora riconosco il gran Warwick che parla. Non possa sopravvivere un giorno solo colui che farà suonare a raccolta, quando Warwick gli comanderà di star fermo.
Ed. Lord Warwick, vo’ appoggiarmi sulla tua spalla: e se av-