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ATTO TERZO 115


Suff. Tu sarai desto allorchè verserò il tuo sangue, se non ti manchi il cuore per seguirmi quando uscirò di qui.

War. Esci, esci ora; o ti trascinerò lungi per forza: indegno tu sei ch’io combatta contro di te, ma pure lo farò per esorare l’ombra d’Umfredo. (esce con Suff.)

Enr. Qual corazza più impenetrabile d’un puro cuore? Triplice armatura ha colui che combatte pel giusto; e nudo è quegli, quantunque cinto d’acciaio, la cui coscienza è piena di rimorsi.

(rumore di dentro)

Mar. Che strepito è questo?

(rientrano Suffolk e Warwick colle spade sguainate)

Enr. Che veggo, signori? Colle armi nude in mano alla nostra presenza? Siete voi sì audaci?... Qual romor tremendo si ode?

Suff. Il traditore Warwick, cogli uomini di Bury, mi assalirono improvvisi, potente sovrano.

(folla che grida al di dentro. Giunge Salisbury)

Sal. Fermatevi, amici: al re verrà aperta la vostra mente (parlando a quelli che son dentro). Buon sovrano, i Comuni vi dichiarano col mio mezzo che se lord Suffolk non è punito senza indugi, col supplizio dei traditori, o non è, per indulgenza, bandito dal regno d’Inghilterra, essi verranno a strapparlo per forza dal vostro palagio, e gli faran soffrire i tormenti d’una morte lunga e crudele. Essi dicono che fu egli che uccise il buon duca Umfredo: dicono che temono in lui. Il carnefice di Vostra Maestà, ed è un puro istinto d’affezione e di zelo, esente da ogni specie di resistenza e di rivolta, quale sarebbe il pensiero di contraddire la vostra real volontà, che li rende saldi nel giuramento col quale hanno decretato il suo esilio. Soggiungono che pel tenero interesse che sentono pei vostri giorni, se Vostra Maestà volesse abbandonarsi al sonno, e vi piacesse di vietare ad ognuno di stornarvene sotto pena della vostra disgrazia, o anche di morte; in onta ancora di tal ordine rigoroso, se avvenisse che un serpe si mostrasse armato del suo dardo omicida, e strisciasse in silenzio verso di voi, necessario diverrebbe il destarvi, per tema che il vostro sonno non divenisse eterno. Tal è il motivo, signore, che spinge il vostro popolo ad alzare la voce, e a gridarvi che, vi consentiate o no, esso vuole difendervi dai rettili che trafiggono fra le ombre, come Suffolk, il di cui dardo fatale e avvelenato ha già vilmente tolta la vita al vostro diletto zio, di cui tutta la sua persona non riscatterebbe un capello.

I Comuni. (dal di dentro) La risposta del re, milord di Salisbury.