Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto quarto | 81 |
Lear. So che siete uno spirito; ma quando moriste?
Cord. Oimè, oimè, egli vaneggia ancora!
Med. È appena desto; lasciamolo solo per alcuni istanti.
Lear. Dove fui io?..... dove sono ora?..... Amabile luce di sole!... Troppo mi sento travagliato... Morrei di compassione, se vedessi un altro nello stato mio... Non so che dire... non vorrei giurare che queste sono le mie mani... Proviamole: sento una spilla che mi punge... Foss’io sicuro della mia esistenza!
Cord. Oh! guardatemi, signore, e stendete il vostro braccio per benedirmi..... Oh, mio signore, voi non dovete inginocchiarvi.
Lear. Ti prego, non beffarti di me. Io sono un povero e debole vecchio, che varcò già gli ottanta; e per dir sinceramente, temo d’avere un po’ gli spiriti alienati. Parmi di conoscervi, e di conoscere quest’uomo; ma ne dubito, perchè ignoro qual luogo sia questo; e tutta la mia memoria non vale a richiamarmi questi vestimenti, nè a farmi certo del luogo in cui albergai la scorsa notte. Non mi deridete; ma, com’è vero ch’io sono uomo, credo che questa signora sia la mia figlia Cordelia.
Cord. Sono quella, sono quella.
Lear. Bagnano le vostre lagrime? Sì, in verità. Vi prego, non piangete: se avete un veleno per me, io l’ingoierò. So che non mi amate, perchè le vostre sorelle furono, per quanto ricordo, crudeli verso di me. Voi avete cagione di odiarmi; elleno non ne hanno.
Cord. Nessuna, nessuna.
Lear. Sono io in Francia?
Kent. Nel vostro regno, signore.
Lear. Deh! non m’ingannate.
Med. Rallegratevi, buona signora; gli accessi del furore passarono: nullameno sarebbe pericoloso il richiamargli le idee che ha dimenticate. Pregatelo di entrare; nol turbiam più finchè i suoi sensi non siansi rafforzati.
Cord. Piacerebbe a Vostra Altezza di passeggiare?
Lear. Converrà che mi portiate. Vi prego, obbliate e perdonatemi; io sono vecchio, e la mia ragione è smarrita. (escono Lear, Cord., Med., e il seguito)
Gent. È vero, signore, che il duca di Cornovaglia rimanesse ucciso?
Kent. Non se ne può dubitare, signore.
Gent. Chi è il duce delle sue genti?
Kent. Dicesi il figlio illegittimo di Glocester.