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66 il re lear

e dei ghigni, che da qualche tempo, investe le fantesche e le ancelle. Onde sii benedetto, signore!

Gloc. Tieni, prendi questa borsa; tu, che i flagelli del Cielo han tanto percosso, ringrazia la mia sventura; ella ti rende felice. Dei, governatene sempre così! L’uomo che disprezza le vostre leggi in seno all’abbondanza, e che fornito di superflue dovizie si rifiuta a soccorrere il misero, perchè mai non provò il bisogno, vada soggetto eternamente al peso del vostro sdegno, onde un’equa ripartigione tolga le ineguaglianze fra gli uomini, e a tutti sia concesso il necessario. — Sai dov’è Douvres?

Edg. Sì, messere.

Gloc. Là v’è una montagna, la cui cima si estolle gigantesca: sul mare che freme a’ suoi piedi. Guidami soltanto fino all’ultimo orlo di quella vetta, ed io ti toglierò dalla tua povertà con un oggetto prezioso che porto meco. Giunto là, non m’occorreranno più guide.

Edg. Dammi il tuo braccio; il povero Tom ti sarà duce. (escono)

SCENA II.

Dinnanzi al palazzo del duca d’Albanìa.

Entrano Gonerilla e Edmondo; il Maggiordomo vien loro innanzi.

Gon. Siate il ben giunto, milord. Stupisco che il mio molle sposo non vi sia venuto incontro. — Dov’è il vostro padrone? (al Magg.)

Magg. Dentro, signora; ma non mai uomo fe’ più gran mutamento. Gli ho favellato dell’esercito qui approdato, ed ha sorriso. Gli ho detto il vostro arrivo, e m’ha risposto: tanto peggio. L’ho istrutto del tradimento di Glocester, e dell’alto servigio renduto da suo figlio, e m’ha chiamato stolto, rimproverandomi di aver messo la confusione e il torbido dapertutto. Ciò che doveva dispiacergli, è ciò che gli piace; ciò che piacer gli doveva, è ciò che l’offende.

Gon. (a Edm.) In tal caso voi non verrete più oltre. Un pusillanime terrore ha invasa la sua mente, che gli vieta di nulla intraprendere. Attender non vorrà alle ingiurie che gli comandano la vendetta. I voti che formavamo dietro la via potrebbero compiersi. Tornate da mio fratello; affrettate la mossa delle sue genti, e mettetevi alla loro testa. Ben m’avveggo che m’è necessario fare un cambio con mio marito; e gli darò la mia conocchia, per