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ATTO QUARTO | 351 |
Enr. Temo che non ritorni per favellarmi di grazia. (entra il duca di York)
York. Mio sovrano, vi chieggo inginocchiato la condotta della vanguardia.
Enr. Abbiatela, prode York. — Ora, soldati, innanzi; e come piace a Dio, vada la giornata! (escono)
SCENA IV.
Campo di battaglia.
Allarme ed escursioni. Entra un soldato francese, Pistol ed il Garzone.
Pist. Arrenditi, cane.
Sol. Je pense que vous estes le gentilhomme de bonne qualitè...
Pist. Di buona qualità mi chiami? Costruisci me come te gentiluomo? Qual è il tuo nome!
Sol. O Seigneur Dieu!
Pist. Il signor Diò sarà un gentiluomo! Bada alle mie parole, signor Diò. Tu muori come una volpe, signor Diò, a meno che non mi dia un generoso riscatto.
Sol. O prenez miséricorde! Ayez pitié de moi!
Pist. Il moà1 non servirà; vi vogliono almeno quaranta moà, o ti strapperò le viscere tutte sanguinose.
Sol. Est-il impossible d’échapper à la force de ton bras?
Pist. Brass2 rame! M’offri ora rame, impudente caprone?
Sol. O pardonnez moi!
Pist. È ciò che vuoi dirmi? È questo un tuono da guerriero? Ascoltami, garzone; chiedi un po’ per me a questo vil francese come si chiama.
Gar. Come vi chiamate?
Sol. Monsieur le Fer.
Gar. Dice che si chiama messer Fer.
Pist. Messer Fer! Io lo ferrerò a dovere: digli ciò in francese.
Gar. Non so come si dica in francese ferrare.
Pist. Digli dunque che si apparecchi, perchè gli voglio tagliar la gola.
Sol. Que dit-il monsieur?
Gar. Il me commande de vous dire que vous faites vous prest; car ce soldat ici est dispose tout à cette heure de couper vostre gorge.