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ATTO TERZO 331

ch’io amo, ed onoro colla mia anima, il mio cuore, le mie forze, la mia vita e tutte le mie facoltà. Ei non ha incontrato (Dio sia lodato e benedetto) il più piccolo ostacolo di questo mondo; ed ha mantenuto il ponte con eccellente disciplina. Vi è ora anche là un alfiere che credo prode come Marc’Antonio; che non gode di alcuna stima: ma a cui ho veduto far opere maravigliose.

Gow. Come si chiama?

Huell. L’Alfiere Pistol.

Gow. Non lo conosco. (entra Pistol)

Huell. Noi conoscete! Viene egli stesso.

Pist. Capitano, ti supplico di farmi un favore: il duca di Exeter ti ama assai.

Huell. Ne ringrazio Dio; ma credo d’essermi un po’ meritato il suo favore.

Pist. Un certo Bardolfo, soldato intrepido e di cuore, è, per destino crudele, e per ischerno barbaro della cieca Dea che si chiama fortuna, mobile senza fine...

Huell. Con vostro permesso, alfiere Pistol, la fortuna è rappresentata cieca, con una benda dinanzi agli occhi, per far capire che ai beni della terra presiede il caso; e la si dipinge ancora con una ruota, per mostrare, questa è la morale, ch’essa si volge sempre, e che è perennemente incostante. Il suo piede posto sopra una pietra sferica scorre, scorre, scorre... A dir vero la poesia ne fa una bella descrizione; e la fortuna è una eccellente morale.

Pist. La fortuna è nemica di Bardolfo, e lo guarda di sottecchi; egli ha rubato una pisside, e dev’essere appiccato; tal morte sarebbe indegna. Il gibetto è buono pei cani; ma l’uomo dovrebbe andarne esente. Non soffrite adunque che la canapa gli tolga il soffio. Exeter ha pronunziata la sua condanna per una pisside di poco valore: andate, e parlategli; Dio v’ascolterà. Impedite che la vita del povero Bardolfo venga recisa da una rudente sottile, e in modo ignominioso. Andate, capitano, e parlate in di lui favore, ch’io ve ne sarò eternamente grato.

Huell. Alfiere Pistol, vedo bene presso a poco quello che volete dirmi.

Pist. Tanto meglio: allegrati dunque dell’occasione di compiacermi che ti si offre.

Huell. Non v’è tanto da allegrarsi; perchè se anche fosse mio fratello pregherei il duca di eseguire il suo talento, e di farlo appendere: la disciplina vuol conservarsi.

Pist. Muori, e sii dannato; un fico per la tua amicizia.