Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/677

316 IL RE ENRICO V


— Ti arresto per delitto d’alto tradimento, tu il di cui nome fu Enrico, lord Scroop di Marsham.

— Ti arresto per delitto d’alto tradimento, tu che ti chiamasti Tommaso Grey, cavaliere di Northumberland.

Scroop. È con giustizia che Dio ha svelati i nostri disegni. Sono meno afflitto della mia morte, che del mio fallo, e scongiuro Vostra Maestà di perdonarmelo, sebbene lo sconti col capo.

Cam. Per me..... non fu l’oro che mi sedusse, quantunque accettato lo abbia come motivo apparente per affrettare l’esecuzione de’ miei propositi: ma ringrazio il Cielo che li ha prevenuti, ed è per me un sentimento di gioia sincera, che mi consolerà fra gli orrori del mio supplizio. Prego Dio e voi, mio re, di obbliarmi.

Grey. Non mai suddito fedele vide con maggiore allegrezza la scoperta di un tradimento pericoloso, di quella che io stesso ora non ne provi, veggendomi preservato da un fallo esecrabile. Mio sovrano, escusate il mio fallo, e toglietemi la vita.

Enr. Dio vi perdoni nella sua misericordia! Ascoltate la vostra condanna: voi cospiraste contro la nostra sacra persona, vi uniste ad un nemico aperto, e riceveste l’oro de’ suoi scrigni per mercede della mia morte: con tale delitto consentivate a vendere il vostro re al sepolcro, i suoi principi e i suoi pari alla servitù, i suoi sudditi all’oppressione e al disprezzo, e tutto il suo regno alla distruzione. Per l’oltraggio a noi fatto non ne chiediam vendetta, ma è un dovere per noi il pensare alla sicurezza del nostro regno, di cui tutti e tre voi avete macchinata la ruina, e costretti siamo ad abbandonarvi alle sue leggi. Escite da questi luoghi colpevoli, o sventurate vittime, e andate a morte. Dio voglia nella sua clemenza accordarvi la forza di subirne l’amaro con pazienza, e v’ispiri un pentimento sincero del vostro fallo! — Guidateli lungi di qui. (escono i cospiratori fra le guardie) Ora, miei lórdi, in Francia! Questa impresa promette a voi e a noi sicura gloria. Più non dubitiamo dell’esito fortunato di questa guerra, dappoichè Dio si è degnato nella sua bontà svelare questa fatale congiura, che attraversar ci voleva la via, e abbatterne sul nostro inizio. All’opera adunque, miei compagni: riponiamo le nostre forze fra le mani dell’Onnipossente, e non differiamo più oltre l’esecuzione dei nostri disegni. Andiamo allegramente sui vascelli: le insegne di guerra si spieghino minacciose, e muoia il re di Inghilterra se non diviene ancora re di Francia.

(escono)