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ENRICO IV — ATTO QUINTO | 283 |
Dav. Vi supplico, signore, di favorire Guglielmo Visor di Wincoot contro Clemente Perkes della montagna.
Shall. Vi son molte lagnanze, Davy, contro quel Visor; quel Visor è un ribaldo, da quanto io ne so.
Dav. Concedo a vossignoria che sia tale: ma Dio non voglia, che un ribaldo non possa ottener qualche favore a intercessione di un amico. Un onest’uomo può parlar da sè; il ribaldo non può. Ho servito vossignoria con fedeltà per otto anni, e se non valgo una volta o due a fare ottener ragione ad un furfante contro un onest’uomo, convien dire ch’io abbia ben poco credito presso di voi. Il furfante è un mio onesto amico, signore; perciò vi supplico d’accordargli protezione.
Shall. Vattene; non patirà nulla. Spicciati, Davy. (Davy esce) Dove siete voi, sir Giovanni? Via, toglietegli quegli stivali. — Datemi la vostra mano, messer Bardolfo.
Bard. Sono lieto di veder vossignoria.
Shall. Ti ringrazio con tutto il cuore, gentil Bardolfo: — e benvenuto ancora il mio gigante. (al Paggio) Venite sir Giovanni. (esce)
Fal. Vi seguirò buon ser Roberto. Bardolfo, attendi ai nostri cavalli (escono Bard. e il Paggio) Se io fossi tagliato in brani, si potrebbero comporre col mio corpo quattro dozzine di tai barbuti eremiti, quale è Shallow. Maraviglioso il vedere l’analogia che passa fra lo spirito suo e quello dei suoi domestici. Essi a forza d’averlo sotto gli occhi si comportano da stolti giudici; egli pel loro consorzio fa di un giudice un servitore; i loro intelletti si conformano tanto bene, che tutti insieme convergono sempre verso il medesimo punto, come altrettante oche selvatiche. Se avessi un processo con messer Shallow, seconderei i suoi famigli pel credito che godono con lui; se ne avessi uno invece con questi, farei entrare in capo a messer Shallow che non v’è uomo al mondo che abbia maggior autorità sui suoi servi. Ciò che v’è di sicuro, è che le maniere e i sentimenti son contagiosi come le malattie: perciò gli uomini badino con cui vanno. Vuo’ trarre da questo Shallow gran materia di riso per Enrico. Ah! è mirabile l’effetto di una menzogna ben condita o di una celia fatta con aria grave, sopratutto in giovine che non patì mai dolori. Oh ei riderà finchè il suo volto si raggrinzi come una carta pecora.
Shall. (dal di dentro) Sir Giovanni!
Fal. Vengo, messer Shallow; vengo, vengo. (esce)