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ATTO QUARTO | 271 |
plico Vostra Grazia perchè quest’azione venga registrata colle altre di questo gran dì: o pel cielo! farò di essa testo ad una ballata particolare, col mio ritratto in cima e Colevile in atto di baciarmi il piede: al qual partito forzandomi, se non sembrerete così vaporoso come due monete da tre soldi; se non vi offuscherò coll’abbagliante chiarore della mia riputazione, come la luna piena offusca le scintille del firmamento che sembrano teste di spilla vicino a lei, non credete più alla parola di un nobile. Lasciatemi godere de’ miei diritti, e permettete che il merito vada in su.
Gio. Il tuo è troppo grave per alzarsi.
Fal. Lasciate dunque ch’ei risplenda.
Gio. È troppo opaco per ciò.
Fal. Lasciate che faccia qualche cosa, mio buon lord, purchè mi giovi, e chiamatela con quel nome che volete.
Gio. Tu sei Colevile?
Col. Sì, milord.
Gio. Tu sei un famoso ribelle.
Fal. E un suddito, famoso per fedeltà, lo ha fatto prigioniero.
Col. Non sono, milord, che simile a mille altri che valgono più di me, e che qui mi trascinarono. Se essi avessero voluto attendere a’ miei consigli, gli avreste comprati a più caro prezzo che non abbiate fatto.
Fal. Io non so com’eglino si vendessero; ma tu ti arrendesti da gentiluomo, e ti ringrazio del dono di te che mi hai fatto.
(rientra Westmoreland)
Gio. Ora avete desistito dallo inseguirli?
West. Si è suonato a raccolta ed è sospesa l’esecuzione dei ribelli.
Gio. Mandate Colevile coi suoi compagni a York perchè vi subiscano tosto la loro condanna. A voi, Blunt, sia commessa tal cura (escono alcune guardie con Colevile). Ora apprestiamoci a partir per la corte, miei lórdi; perocchè seppi che mio padre è gravemente infermo. I nostri prosperi successi ne preverranno dinanzi a Sua Maestà. Sarà a voi affidato, cugino, di recarne la novella onde rianimarlo, intanto che noi vi seguiremo il più sollecitamente che per noi si potrà coll’esercito.
Fal. Milord, ve ne supplico, permettetemi di andare nella provincia di Glocester; e quando arriverete in corte, fate ve ne scongiuro, un buon rapporto su di me.
Gio. Addio, Falstaff: pel gran successo ottenuto, parlerò di voi meglio che non meritiate. (esce)
Fal. Vorrei possedeste spirito soltanto, e ciò varrebbe meglio