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ATTO QUARTO | 269 |
Gio. Andate, milord, e sia congedato il nostro esercito. (West. esce). Mio degno signore (a York), se vi acconsentite, le nostre truppe ci sfileranno innanzi, onde possiamo vedere con quali uomini avremmo avuto a fare.
Arc. Lord Hastings, andate, e prima di licenziare le schiere, vengano dinanzi a noi. (Hast. esce)
Gio. Ho fede, miei lórdi, che riposeremo insieme questa notte (rientra West). Ebbene, cugino, perchè rimane immobile il nostro esercito?
West. I duci, avendo ricevuto da voi ordine di non muoversi, non vogliono partire se prima non ne ricevono il comando dalla vostra stessa voce.
Gio. E’ conoscono il loro dovere. (rientra Hastings)
Hast. Milord, i nostri soldati son già dispersi; e come giovani tori, staccati dal giogo, prendono il loro corso all’est, all’ovest, al nord e al sud.
West. Lieta novella, Hastings; e in conseguenza di essa io ti sospendo come colpevole di alto tradimento. Voi pure, Arcivescovo, e voi Mowbray arresto qui per delitto capitale.
Mow. È un tal procedere onorevole? è giusto?
West. Lo era la vostra ribellione?
Arc. Violerete così la fede data?
Gio. Alcuna non ne diedi. Promisi la riforma di abusi di cui vi lagnavate, e questo atterrò da buon cristiano. Ma quanto a voi ribelli, apparecchiatevi ad ottenere la mercede che meritano la rivolta, e una condotta qual fu la vostra. Fu un grande errore in voi l’aver sollevato un esercito, una gran follia l’averlo condotto qui, una più grande ancora averlo così licenziato. — Si suoni l’allarme per inseguire i fuggiaschi: il Cielo, e non noi, ci procurò sì bel trionfo senza battaglie. — Abbiano costoro una guardia intorno a sè, fino che sian giunti al patibolo, trono fatale, dove il tradimento esala sempre il suo ultimo sospiro.
(escono)
SCENA III.
Altra parte della Foresta.
Allarme ed escursioni. Entrano Falstaff e Colevile da diverse parti.
Fal. Qual è il vostro nome, messere? Di qual condizione siete voi, e qual posto occupate, di grazia?