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ATTO QUARTO | 265 |
Coventry, perocchè tatto il paese con voce unanime manifestava il suo odio contro di lui, e tutti i voti, tutto l’amore erano posti in Hereford, che veniva encomiato più assai del sovrano. Ma io esco dal mio tema. — Venni qui inviato dal principe, nostro duce, per conoscere le vostre lagnanze, per annunziarvi per parte sua che è pronto ad intendervi e a far ragione alle vostre inchieste, ove man giuste, obliando ogni memoria della vostra inimistà.
Mow. A queste offerte egli è costretto: la politica e non l’amore lo forzano ad esse.
West. Mowbray, la vostra presunzione vi accieca, e v’ispira tal pensiero. Queste offerte son frutto della sua clemenza e non del suo timore: perocchè ben vedete che il nostro esercito vi sta dinanzi, e, sull’onor mio, tutti i nostri guerrieri han troppa fiducia e coraggio per lasciar entrare nei loro cuori un sentimento di tema. Le nostre file contano più nomi illustri che non le vostre; i nostri soldati son più agguerriti di quelli che voi conducete; le nostre armature son forti del pari, e la nostra causa è più giusta; la ragione perciò vuole che cuore e speranze abbiamo quanto voi: non dite adunque che siano forzate le nostre offerte.
Mow. Se si crede a me non si verrà ad alcun negoziato.
West. Tal risoluzione prova i vostri rimorsi e la coscienza della vostra offesa. Un’anima troppo colpevole non crede alla clemenza.
Hast. Il principe Giovanni è egli rivestito di pieni poteri per trattare definitivamente con noi?
West. Il nome solo di generale porta con sè tale pianezza di poteri. Stupisco di questa dimanda.
Arc. Ebbene, milord di Westmoreland, prendete questo foglio, che contiene i nostri reclami. Se ognuno degli abusi qui descritto vien riformato, e se si perdona a tutti coloro che sono interessati nella nostra causa; se i nostri desiderii. Ben soddisfatti, noi rientriam tosto nell’obbedienza, e incateniam le nostre armi al braccio della pace.
West. Mostrerò lo scritto al principe. Se volete, miei lórdi, possiamo appressarci e terminare in vista dei nostri due eserciti o colla pace (così Iddio voglia!) o colla guerra la nostra contesa.
Arc. Vi acconsentiamo, milord. (West. esce)
Mow. Ho nell’animo un presagio che mi dice che le condizioni della nostra pace non potranno mai esser solide.
Hast. Nol temiate: se la possiamo stringere nei termini da noi proposti, la pace sarà infrangibile come uno scoglio.