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264 | ENRICO IV |
sono gli esempi che ci si offrono ognora, che ci forzano a rivestire queste divise che così male si addicono alla nostra persona. Il nostro intento non è di distruggere la pace, nè di rompere alcuno dei rami del celeste suo olivo: è piuttosto di stabilirne una tale che ne abbia e il nome e i vantaggi.
West. E quando mai si è ricusato di udir le querele vostre? In qual cosa foste voi offesi dal re? Qual pari fu mai subornato per oltraggiarvi, onde credervi oggi autorizzato ad imprimere il suggello divino della religione sui diritti insensati e sanguinosi della rivolta, e a consacrare la spada funesta della guerra civile?
Arc. La mia querela generale versa sull’interesse dello Stato; la domestica, sull’ingiuria crudele fatta a mio fratello.
West. Non v’è mestieri per ciò d’alcuna riforma; e quand’anche vi fosse, a voi non spetterebbe il chiederla.
Mow. Perchè, in parte almeno, non spetterebbe a lui? Perchè non a noi tutti, che sentiamo le trafitture del passato, e vediamo il presente schiacciarci con mano empia e crudele?
West. Oh, mio degno lord Mowbray, giudicate degli avvenimenti dalle circostanze, e direte allora, con più verità, ch’è il tempo e non il re che vi offende. Nondimeno, rispetto a voi, non posso veder che, sia per parte del re, sia per le nuove congiunture, abbiate il più lieve fondamento per lamentarvi. Non foste voi riposto in tutte le signorie del duca di Norfolk, vostro nobile padre, d’illustre e santa memoria?
Mow. E chi dunque aveva tolto a mio padre il suo onore, perchè fosse mestieri che in me si ristaurasse? Il re, che lo amava, fu costretto dalle circostanze dello Stato ad espellerlo. E in seguito, allorchè Enrico Bolingbroke ed egli, saliti entrambi sui loro corsieri che nitrivano e provocavano lo sperone, colle lande in resta, colle visiere calate, cogli occhi scoccanti il fuoco, mentre la tromba gl’incitava l’uno contro l’altro, allora che nulla guarentir poteva il seno di Bolingbroke dalla lancia di mio padre, allora fu che il re gettò per terra il suo scettro del comando. Ah! con esso ei vi gettò ancora la sua vita che attaccata vi era; ei se stesso perde, siccome tutti coloro che subirono di poi sotto Bolingbroke nefande accuse, cagioni di più nefande oppressioni.
West. Voi deviate dal retto, lord Mowbray, e parlate con poco discernimento. Il conte di Hereford era riputato allora il più valente gentiluomo d’Inghilterra. Chi sa a quale dei due la fortuna avrebbe sorriso? Ma quand’anche vostro padre fosse rimasto vincitore, non mai avrebbe potuto varcare i confini di