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atto terzo 51

prezzo ei ne rende ciò che prima era vile ai nostri occhi! Anime, vieni; vediamo quella capanna, mio povero amico; ho una parte di cuore che geme anche per te.

Buff. «Colui che ha un po’ di cervello, o piova, o strida il gelido vento, convien che s’appaghi dello stato suo, dovesse la tempesta infuriar tutti i giorni».

Lear. È vero, mio buon figliuolo. — Vieni, e conducine a cotesta capanna. (escono Lear e Kent)

Buff. È una bella notte, valevole, non che altro, ad assiderare una cortigiana. — Vuo’ dire una profezia prima d’andarmene. «Quando i sacerdoti diran più parole che cose; quando l’ostiere mescolerà l’acqua al vino; quando i nobili insegneranno le mode ai loro sartori; quando invece degli eretici si abbrucieranno gli amanti delle meretrici; quando i giudici renderanno giustizia; quando gli scudieri non faran più debiti; quando non vi saranno più cavalieri poveri; quando le lingue malevoli non vivran più di calunnie; quando i tagliaborse non anderan più tra la folla; quando l’usuraio paleserà il luogo in cui sta il suo tesoro; quando mezzane e prostitute innalzeranno chiese; allora il regno d’Albione sarà minacciato di mina, e coloro che vivran tanto per vedere quel tempo, vedranno ancora l’uso di camminare coi piedi». Questa profezia la farà un dì Merlino; e lo so, perchè vivo prima di lui. (esce)

SCENA III.

Una stanza nel castello di Glocester.

Entrano Glocester e Edmondo.

Gloc. Oimè! oimè! Edmondo, io abborro questa snaturata condotta. Non chiedeva loro che la libertà di compiangerlo, e mi hanno interdetto anche il libero uso della mia casa; m’hanno vietato, sotto pena d’incorrere il loro odio eterno, di più favellare di lui, d’interceder per lui, d’essergli in alcun modo soccorrevole.

Edm. Condotta barbara e snaturata!

Gloc. Va; non dir nulla: v’è rancore fra i duchi, e peggio ancora. Ho ricevuto una lettera questa notte, che sarebbe pericoloso il divulgare, e che chiusi nel mio gabinetto. Il re sarà vendicato delle ingiurie che ha patite. Già un esercito è in via. Convien che ci attacchiamo al partito del re. Corro a cercarlo, e a consolarlo in segreto. Tu vanne al duca, e intrattienlo con belle parole, onde non sospetti l’amore che porto a Lear. Se di