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ATTO TERZO 257


Fal. Ben detto, buon sartore da donna! Ben detto, forte Feeble1! Tu sarai valente come un piccione in collera, o come un topo di buoni natali. Infiammate bene il sartor femminile, messer Shallow; infiammatelo bene.

Feeb. Sarei stato contento che Wart ancora fosse partito, signore.

Fal. Ed io, che tu fossi stato un sartor da uomo; onde rattopparci gli abiti, e metterli in istato di coprirci. Non potevo far soldato semplice un uomo che ne guida tante altre migliaia2. Ciò vi basti, fortissimo Feeble.

Feeb. Ciò mi basta, signore.

Fal. Ti son tenuto, vigoroso Feeble. — Chi vien dopo?

Shall. Pietro Bullcalf.

Fal. Vediamo questo toro3.

Bull. Eccomi, signore.

Fal. Davanti a Dio, è un bel garzone! Concionate questo Bull. finchè ei mugghi.

Bull. Oh signore! mio buon capitano.....

Fal. Che! muggì tu prima di esser punto?

Bull. Oh Dio, signore, sono malato.

Fal. Che malattia hai?

Bull. Una diabolica infreddatura, signore; una tosse, signore, che pigliai per aver troppo suonate le campane nel dì dell’incoronazione del re.

Fal. Ebbene, andrai alla guerra in veste da camera; faremo partir la tua tosse, e disporremo le cose per guisa, che i tuoi amici suoneranno a distesa per te. — Stan qui tutti i nostri uomini?

Shall. Ne abbiam chiamati due di più che non ve ne occorressero; ne dovevate avere soltanto quattro; onde, vi prego, venite con me a pranzo.

Fal. Terrò a bere con voi, ma non posso indugiar tanto da pranzare. Son lieto in verità di vedervi, mio buon Shallow.

Shall. Oh sir Giovanni, rammentate la notte che passammo nel mulino a vento di San Giorgio?

Fal. Non parliamo di ciò, mio buon Shallow, non parliamo di ciò.

Shall. Ah! fu un’allegra notte. E Giovanna Nightwork vive ella ancora?

  1. Che vuol dir debole.
  2. Di gobbi.
  3. Così significa in inglese Bull.