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252 ENRICO IV


War. Non v'è, signore, che un male nella sua costituzione, a cui si può facilmente ovviare. Milord Northumberland rimarrà in breve sconfidato.

Enr. Oh Cielo! Se si potesse leggere nel libro del destino e vedervi ora il torrente dei secoli appianare le più alte montagne, ora il continente, quasi stanco di sua solidità, liquefarsi e trascorrere nei mari, ora l’umido cinto di Nettuno dilatarsi ed estendersi e abbandonare il nume in mezzo all’abisso; se seguir si potessero tutti gli avvenimenti, e contemplare la mescolanza strana d’amarezze e di piaceri, di cui l’incostante fortuna riempie la tazza della vita; se veder ciò si potesse, il giovine più felice all’aspetto del corso che gli rimane da compiere, alla vista dei pericoli che ha passati, e dei doiori che lo aspettano..... chiuderebbe il libro e vorrebbe morire. — Non son dieci anni dacchè Riccardo e Northumberland, amici intimi, vivevano insieme in giuochi e in feste; due anni dopo erano in guerra. Non son che otto anni che quello stesso Percy era l’uomo da me più diletto; e che intendeva senza posa, come fratello, alle cose mie, e metteva a’ miei piedi la sua vita; e ardiva fino insultare Riccardo per mia cagione, e vilipenderlo in faccia. Chi di voi era allora presente? Voi, cugino Nevil (a War.), se ben rimembro. Fu in quei giorni che Riccardo, cogli occhi pieni di lagrime, veggendosi garrito da Northumberland, pronunziò queste parole profetiche, che l’evento oggi conferma: Northumberland, scala, con cui un mio cugino Bolingbroke ascende al mio trono..... Sebbene allora, il Ciel lo sa, non avessi tal pensiero, e fosse solo la necessità dei tempi, che abbassasse talmente lo Stato che la sovranità ed io ci trovammo ad un livello e fummo costretti ad abbracciarci. Tempo verrà, così continuava il monarca, tempo verrà, in cui questo empio delitto spargerà la corruzione..... e con tali parole lasciava l’assemblea. La predizione non si è che troppo avverata.

War. Ve sempre nella vita degli uomini qualche evento, che ritrae in parte quelli de’ secoli passati. Un savio, che osserva con attenzione, può predire le vicissitudini che non sono ancora maturate, ma che pure stanno in germe. Cotali avvenimenti ribollono segretamente in seno all’avvenire, e per una giusta congettura il re Riccardo poteva prevedere che il potente Northumberland traditore a lui, doveva divenirlo anche ad altri; a voi, io dico.

Enr. Sono dunque simili fatti inevitabilmente necessarii? Riceviamoli come se lo fossero, e seguiamo gl’impulsi della neces-