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50 il re lear

a bersaglio nei vostri orribili combattimenti questa testa caduca, e coperta di capelli bianchi. Oh! oh! indegno! indegno!!!...

Buff. Colui che ha una casa per mettervisi al coperto, ha un buon berretto. «Quegli che ad albergarsi pensa, nè provvede al suo capo, se stesso e il capo a un tratto perderà. Da ciò procede, che i pezzenti sposano molte donne. L’uomo che fa dei pollici de’ piedi quel conto che far dovrebbe del suo cuore, avrà calli, e muterà il sonno in sogno doloroso», poichè non vi fu mai bella donna che non facesse moine bevendo entro un bicchiere.     (entra Kent)

Lear. Voglio essere modello di pazienza; non dirò più nulla.

Kent. Chi è costà?

Buff. Un mendico e un re, un savio e un pazzo.

Kent. Oimè, signore, siete voi qui? anche gli esseri che amano la notte, non si compiacciono nel vederne una come questa; gli irati cieli atterriscono i più superbi ospiti delle tenebre, e li cacciano nei loro covili. Da che son uomo, non rammento d’aver veduto simili solchi di fiamma, d’aver inteso scrosci più orrendi di folgore fra l’infuriar tremendo della pioggia e degli stridenti aquiloni. La natura dell’uomo è troppo debole per sopportare la violenza di siffatte tempeste e di tanti flagelli in una volta.

Lear. I sommi Dei, che fan muggire sui nostri capi quest’orribile uragano, segnino e colpiscano i loro veri nemici! Trema, sciagurato, che racchiudi in seno delitti impuniti e ignoti. Nasconditi, mano sanguinosa dell’assassino. Fuggi, spergiuro; e tu, o ipocrita, che sotto sembiante di virtù commetti l’incesto. Gemi, malvagio, che, simulando maschera d’umanità e di beneficenza, attenti alla vita dell’uomo. E voi, delitti nascosti a tutti gli sguardi, strappate il velo che vi ricopre, e chiedete mercè a questi terribili araldi della giustizia divina. — Per me, son uomo che più mali ho sofferto, che fatti non ne abbia.

Kent. Oimè! col capo scoperto! Mio buon signore, qui vicino è una capanna. Qualche amico dell’uomo ve la presterà contro la tempesta. Andate là a riposarvi, mentr’io ritornerò da quella famiglia più dura della pietra di cui è murata la sua casa. Non sono trascorsi che pochi istanti da che, andandovi per chieder di voi, mi fu rifiutato l’accesso. Non vale; tornerovvi, e ne vincerò l’insensibilità.

Lear. Il mio intelletto comincia ad intorbidarsi... Vieni, figliuolo. (al Buff.) Figliuolo, come stai? Tu muori di freddo; io pure sono agghiacciato. Dove trovare un po’ di paglia, figlio mio? Quanto strano è lo stato a cui ne riduce la necessità! di quanto