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242 ENRICO IV

carattere; in tutto egli era il campione, il tipo che in vista avevano i suoi compagni. Ora, quel figlio, quel raro e maraviglioso mortale, onore della specie umana, primo degli eroi, lo avete lasciato senza il soccorso di suo padre, affrontare il terribile Dio della guerra con tutti i disavvantaggi, e sostenere una battaglia in cui non erano altre forze resistenti che il suono del nome di Hotspur. Oh non mai, non fate mai alla sua ombra l’oltraggio di esser più parco e più geloso del vostro onore cogli altri che nol foste con lui! Lasciateli soli. Il maresciallo e l’arcivescovo sono abbastanza forti. Ah! se il mio caro Enrico avesse avuto soltanto la metà dei loro uomini, potrei oggi sospesa al suo collo parlare della tomba di Monmouth.

Nort. Mia figlia, tu mi costringerai ad odiarti: perocchè venendo così a deplorare antichi falli, mi togli ogni vigorìa. Cessa: convien ch’io parta e me ne vada incontro al pericolo, se non vuo’ che il pericolo venga incontro a me, e che io mi trovi meno preparato contro di lui.

Lady Nort. Oh fuggite, fuggite piuttosto verso la Scozia, fino a che la nobiltà e il popolo armato abbiano dato un primo saggio della loro potenza!

Lady P. Se ottengono il vantaggio sul re, unitevi allora con essi e siate vincolo d’acciaio che raddoppi le loro forze. Ma in nome della nostra affezione, lasciateli cominciare senza mischiarvene. Così fece vostro figlio, così permetteste ch’ei facesse, e perciò son divenuta vedova! Non avrò bastante vita per annaffiare di lagrime la pianta di rosmarino1, che vorrei veder crescere fino al Cielo, per recar ivi la memoria del mio nobile sposo.

Nort. Venite, venite, rientrate con me. La mia anima è nello stato dell’oceano, che venuto alla sua massima altezza fa pausa e rimane sospeso, senza straripare nè da un lato, nè dall’altro. Sarei ben lieto di raggiungere l’arcivescovo; ma mille cagioni mi trattengono. Mi risolverò ad andare in Iscozia, per restarvi fino a che le circostanze e le occasioni esigano la mia presenza e il mio soccorso.     (escono)

  1. Simbolo di ricordanza.