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ATTO SECONDO 241


P. Enr. Come potrem fare per vedere Falstaff abbandonato a se stesso, ne’ suoi veri colori, senz’esserne veduti?

Poins. Mettiamoci due grembiuli di cuoio e un giubboncello di ugual stoffa e serviamo garzoni alla mensa.

P. Enr. Da Dio diventar toro? Terribile caduta! Fu la ventura di Giove. Da principe divenir mozzo? Bassa metamorfosi! e sarà, nondimeno la mia: perocchè in ogni cosa bisogna che lo scopo si bilanci colla follia! Seguimi, Ned.     (escono)

SCENA III.

Warkworth. — Innanzi al Castello.

Entrano Northumberland,
Lady Northumberland e Lady Percy.

Nort. Te ne prego, amata sposa, e tu pure, mia cara figlia, lasciate libero corso alle mie risoluzioni: la malvagità dei tempi mi costringe a seguirle; non cospirate con circostanze fatali, nè vogliate essere importune e sinistre come esse.

Lady Nort. Desisto da ogni preghiera: fate quel che volete, e la prudenza vi guidi.

Nort. Oimè! tenera sposa, il mio onore è impegnato, e se non parto nulla potrà riscattarlo.

Lady P. Oh, no, in nome del Cielo, non andate a tal guerra. Fu un tempo, mio padre, in cui voi mancaste alla vostra parola, sebbene vi sembrasse allora più preziosa di adesso; fu quando il vostro figlio Percy, il mio caro Enrico, volse molte volte i suoi sguardi verso il Nord, sperando veder suo padre alla testa delle schiere che doveva guidare; ma erano fallaci le sue speranze. Qual motivo v’indusse allora a restarvene ozioso? L’onor vostro e quello di vostro figlio andarono per tal trascuranza perduti; quanto al vostro, voglia il Cielo illustrarlo colla sua gloria; ma quello di quell’amabile giovine era conlegato alla sua persona, come il sole lo è alla vòlta dei cieli. Il mio Enrico era l’astro, il di cui chiarore guidava tutti i cavalieri d’Inghilterra a fatti magnanimi. Sì, egli era lo specchio in cui l’intera gioventù nobile si effigiava: nè giovine guerriero vi era che non modellasse il proprio portamento sul suo, talchè fino al difetto che sortito aveva da natura, il balbutire di una lingua ritrosa, divenne l’accento di tutti i prodi. Coloro che sapevano parlar con facilità, snaturavano tal dono per rassomigliargli; linguaggio, contegno, modi, inclinazioni, piaceri, disciplina militare, tempra e