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232 | ENRICO IV |
e ora ameresti frugare nelle sue ceneri e riprendere ciò che rigettasti; ora invochi l’ombra sua, e con grida ossesse lo ridimandi! Quali speranze si ponno fondare sull’instabilità di questi tempi? Coloro, che quando Riccardo viveva, lo desideravano morto, sono ora ebri d’amore per la sua tomba! E tu, miserabile, che gettavi la polvere sulla sua sacra testa, quando per le vie della superba Londra incedeva sospirante e doloroso sulle orme ammirate di Bolingbroke, tu ora gridi: oh terra, rendici di nuovo quel re, e prenditi questo. Pensieri degli uomini pieni di incostanza e di perversità! Il passato e l’avvenire si mostrano tempre belli, e il presente par sempre il peggiore.
Mow. Andiam noi a ragunare il nostro esercito per campeggiare senz’altro?
Hast. Siam sudditi del tempo, e il tempo ne comanda di partire. (escono)